Sebbene il caldo afoso abbia ritardato a farsi sentire in questa estate 2013 (che sia stato un bene o un male è opinione del tutto personale) le zanzare, quelle, non si sono fatte attendere.
Con la bella stagione e l’aumento delle temperature eccole spuntare, nelle notti di cielo stellato, puntuali come un rapido giapponese.
E con esse le punture sono tra le maggiori cause di fastidi estivi per gli esseri umani dotati di sangue, cibo preferito e unico di questi antipatici insetti.
Secondo alcuni studi scientifici poi non tutto il sangue è uguale, almeno dal punto si vista del “gusto”.
Gli esperti infatti asseriscono che le zanzare prediligono maggiormente il gruppo sanguigno 0, a seguire viene l’A e in ultima scelta il B. sembra infatti che l’uomo produca un agente chimico in grado di far “captare” agli insetti la tipologia di gruppo sanguigno così che esse si dirigano su uno piuttosto che su un altro. Inoltre questo agente chimico viene captato nell’85% dei soggetti, per cui il restante 15% sarebbe meno soggetto alle punture.
Altro fattore indicativo è l’anidride carbonica: avendo le zanzare alcuni recettori sul proprio muso in grado di percepire una preda fino a 50 metri di distanza, gli organismi che producono più Co2 vengono maggiormente colpiti.
Secondo gli scienziati poi, proprio per una maggior concentrazione di anidride carbonica, le donne incinte, che ne producono circa il 21% in più rispetto a donne non incinta sono più soggette a punture di zanzare.
Anche il sudore attira le punture, in quanto carico di acido lattico, ammoniaca e acido urico, così come soggetti con temperatura più alta sono maggiormente esposti a rischio puntura.
Altro recettore determinante perché un soggetto sia mira di morsi di zanzara sono i batteri.
Da considerare inoltre anche una componente genetica, che farebbe si che un soggetto sia più “appetibile” per una zanzara, piuttosto che un altro, per ragioni di DNA. Questo spiegherebbe perché in uno stesso luogo alcuni vengono letteralmente attaccati dagli insetti, mentre altri non sembrano assolutamente infastiditi dalla loro presenza.
Altra ipotesi tutta da dimostrare è la produzione di alcuni soggetti di una sorta di “repellente naturale” per cui una zanzara possa essere respinta da qualcuno più dotato di questo sgradito agente.
Infine uno studio ha notato come in alcuni soggetti che avessero bevuto birra la quantità di punture di insetto fosse maggiore a coloro che, in stesse condizioni, si fossero mantenuti “sobri”, sebbene ancora prove scientifiche che la birra possa attirare le zanzare come il miele le api non sono ancora state prodotte.