Dire Natale è come dire regali perché non c’è albero senza doni, né vigilia senza desideri da esaudire.
I beni sperati e richiesti, in una società sempre più orientata all’immagine, al consumo ed al possesso, risultano spesso economicamente impegnativi.
Costa molto il telefonino all’ultima moda, il videogioco super tecnologico, il personal computer che desidera nostro figlio o la tv piatta ed enorme che vorrebbe il marito per vedere le partite!
L’aspetto commerciale del Natale, dunque, snellisce il portafogli! Ma quel che è peggio è che spesso le risorse economiche a disposizione di una famiglia non riescono a coprire le spese natalizie; per affrontarle, non rinunciando né ridimensionando i desideri, si fa ricorso al prestito.
Ma pagare i regali a rate conviene?
La rateizzazione degli acquisti è oggi una pratica assai diffusa e comune. In questo natale di crisi molti beni tecnologici possono essere comperati senza affrontare la spesa immediatamente, i ratei sono proposti già per beni del valore di 150 \ 200 euro e le dilazioni partono da rate mensili anche bassissime, in certi casi persino inferiori a 10,00 euro.
Ma cos’è una rata e cosa comporta?
Pagando a rate l’acquirente (colui che compera) porta la merce a casa senza lasciare alla cassa immediatamente l’intero importo del bene.
Chi rateizza l’acquisto a volte paga una porzione del prezzo, altre volte addirittura non versa danaro. Se “al momento dell’acquisto nulla viene versato” il cliente attenderà la prima rata per incominciare a fronteggiare il pagamento, tal volta tale prima rata è spostata in avanti nel tempo – <<Comperi adesso e paghi a febbraio>>, i soldi verranno sempre e comunque spesi, ma il ritardato pagamento alletta e affascina sempre il cliente, spingendolo maggiormente all’acquisto!
Attenzione: il rateizzo grava solo sul cliente e fonda su un rapporto tra questi e la finanziaria sottoscritta. Il cliente, in altre parole, non è in rapporto con il negozio in cui sceglie l’oggetto dei desideri, ma instaura un legame economico\giuridico con la finanziaria che gli “anticipa” il danaro. Il negoziante vendendo il bene a rate viene comunque immediatamente soddisfatto, per lui la sola differenza è che il danaro arriva dalla finanziaria e non dal portafogli di chi fisicamente si reca nel magazzino per l’acquisto.
Se avete comperato qualche cosa a rate, avrete notato che al momento dell’acquisto va sottoscritta una lunga documentazione ed atteso il placet della finanziaria.
In pratica il cliente del negozio comperando a rate diviene debitore della finanziaria.
Attenzione: Il tasso zero e le rate irrisorie spesso traggono in inganno!
Sul debito contratto per l’acquisto di un bene gravano tasse ed oneri che chi contrae il prestito dovrà rimborsare alla finanziaria, la tassazione del rateizzo ha una conseguenza importante: il prezzo complessivo e finale della operazione di finanziamento non si calcola tanto semplicemente.
Proprio in virtù del fatto che un prestito porta con sé non solo il rimborso del prezzo del bene, ma anche una serie di tasse ed oneri aggiuntivi, la legge, dalla parte dei consumatori, ha imposto alle finanziarie di indicare all’interno dei contratti il Taeg. Che cos’è questo Taeg?
Il Taeg è l’indicatore del costo effettivo del prestito. In pratica è quel valore che ci consente di sapere di fatto quanto spenderemmo per possedere il bene desiderato!
Attenzione: il Taeg non è un valore assoluto, ogni finanziaria applica un proprio Taeg entro i limiti di legge. Se non conoscete il taeg non potete calcolare quanto materialmente pagherete il regalo di Natale. Solo il Taeg consente il calcolo complessivo del costo di un finanziamento considerando tutte le voci di spesa.
Il Taeg è indicato nel contratto di finanziamento. Di tale contratto dovete prendere sempre visione e controllare il Taeg.
Solo la presa visione di più contratti vi può consentire una adeguata valutazione delle offerte ed un acquisto consapevole. Conoscere il contratto prima di sottoscriverlo è un vostro diritto, potete richiederne una copia per valutarlo e studiarlo.
Attenzione: le campagne pubblicitarie sono colorate, affascinanti e rassicuranti, ma possono trarre in inganno. Diciamo pure che considerate le tassazioni e gli oneri aggiuntivi il tasso zero si ridimensiona molto, in questo senso, infatti, è illusorio pensare che pagando il bene a rate semplicemente si dilazione il prezzo dell’acquisto nel tempo. Ciò è vero,ma è più vero ancora che al costo del bene si sommano oneri e tasse. In fine, dunque, l’oggetto costerà di più del prezzo di cartellino!
Attenzione alle carte revolving: chi ve le propone vi offre “gratis” una carta di credito dal valore variabile, vi rassicura sull’utilizzo dimostrandovi che potete adoperarla ovunque per acquistare i vostri sogni e pagare comodamente. In effetti pagando un bene con la carta revolving voi entrate in possesso dello stesso immediatamente ma, a causa del semplice uso della carta, aprite una linea di credito al consumo, ovvero un finanziamento per il qual pagherete delle rate. Secondo una indagine di “ALTROCONSUMO” i tassi di interesse praticati sui crediti attivati con l’uso di tali carte sono in media pari al 26%, sono, cioè, tassi molto alti che comportano l’esborso di un prezzo finale assai maggiore rispetto al prezzo del bene segnato in cartellino. Di tale lievitazione del costo i titolari delle carte spesso non sono consapevoli.
In conclusione, se vorrete o dovrete acquistare i regali a rate, sforzatevi di verificare l’effettivo carico economico del finanziamento, per farlo prendete sempre visione del contratto e controllate il Taeg.
Prima di attivare una carta revolving verificate sempre il tasso di interesse che con il suo uso sarà praticato sui vostri acquisti.
Attenzione: è buona norma evitare che le rate superino in termini di importo complessivo il 30% dello stipendio mensile. Il superamento di tale soglia espone al rischio di sovraindebitamento, laddove il sovraindebitamento altro non è che la forte difficoltà, se non addirittura l’incapacità, di fronteggiare la somma delle rate accumulate.
Prima di un acquisto a rate considerate non solo il valore complessivo delle entrate di cui godete, ma anche e soprattutto il valore medio delle spese che ogni mese la vostra famiglia deve affrontare, la rata, infatti, sarà un altro onere economico che si sommerà a tali spese.
Approfondimenti : http://www.altroconsumo.it/mutui-e-prestiti/comprare-a-rate-segui-la-nostra-esperta-s230063.htm