L’utero materno quando accoglie un bambino realizza il più alto, complesso e difficile esperimento della natura: genera una nuova vita.
Il corpo di una madre si raddoppia due diventano i cuori, doppie divengono le menti ed infinite sono le sensazioni che madre e figlio condividono.
Questo scambio d’amore dura per circa 40 settimane, termine entro cui la mamma abbraccia (o meglio dovrebbe sempre abbracciare) il suo bambino, perfettamente generato dal suo ventre.
In America è avvenuto un evento straordinario: è nato vivo un feto di sole 19 settimane.
Il bambino, che è difficile persino definire prematuro, è riuscito a sopravvivere autonomamente per poco tempo tuttavia i familiari hanno ritenuto giusto dargli un nome, farlo conoscere alle sorelline piccole e fotografarlo, decidendo poi di pubblicarne le immagini anche in rete.
Partiamo dalle convinzioni della famiglia e da quest’evento nascita luttuoso e inatteso, analizziamo cioè i fatti prima di esprimere qualsivoglia giudizio:
le foto di Walter Joshua Fretz, questo il nome che i genitori hanno scelto per lo sfortunato bambino, sono state pubblicate in rete sul sito dello studio fotografico che le ha scattate (nella sezione famiglia) e da lì sono rimbalzate su facebook.
Su facebook questa presentazione accompagna una delle commoventi foto (nello specifico l’immagine è quella che potete osservare qui a destra):
“Volevo condividere con tutti voi una delle tante foto che abbiamo catturato del nostro dolce, perfetto ragazzino. Anche se era solo di 19 settimane, era perfettamente formato in ogni sua parte (infatti la foto mette in risalto la stretta di mano tra mamma, bambino e papà ndr.).
Abbiamo deciso di chiamarlo Walter Joshua dopo il suo papà e bisnonno. Grazie a tutti voi per il vostro amore e sostegno per la nostra famiglia, per l’appoggio che ci manifestate in questo momento in cui siamo chiamati a superare il dolore.
Stiamo ancora vivendo alla giornata e riusciamo a beneficiare dell’amore di tutti voi che percepiamo!“
Walter è nato la scorsa settimana nello stato dell’Indiana negli Stati Uniti, la sua venuta al mondo è stata inaspettata ed improvvisa. Ed in vero nessuno si attendeva che, dopo le contrazioni irrefrenabili e il parto spontane,o la stessa scienza medica che non ha potuto fermare l’ ”espulsione del feto” dovesse rilevarne la nascita come feto vivo.
Walter è nato vivo dopo sole 19 settimane e tre giorni di gestazione, nessuna incubatrice avrebbe potuto però sostituire il ventre materno. E come tutti prevedevano è spirato assai velocemente.
“Mi alzai, lo abbracciai, mentre il suo cuore batteva.”
Ha detto la madre che ha spiegato la ragione per cui ha voluto fotografare suo figlio e farlo conoscere al mondo.
Fondamentalmente la famiglia ha riconosciuto e, a proprio modo, ha rispettato la forza di un bambino che ha voluto vivere anche solo per sentire l’abbraccio caldo e pieno d’amore della sua mamma e del suo papà.
Forse meno condivisibile è la scelta di aver messo quel bimbo nelle braccia delle sorelline piccole a cui tanto dolore e un così grande spavento, difficile da elaborare e metabolizzare, poteva sinceramente essere risparmiato.
Fa impressione l’immagine del bambino con l’anello della madre al braccio. Per parte mia questa foto non è scioccante per le dimensioni del braccino minuscolo del bebè ma piuttosto perché mi pare una promessa di amore eterno anche oltre la morte.
Nulla fa pensare che le immagini siano un falso, sicuramente hanno un retroscena doloroso che non tutti potranno o vorranno accettare, ma nella scelta della famiglia di renderle condivisibili e visibili a tutti c’è un tentativo di inneggiare alla bellezza della vita.