L’albero di Natale
Insieme al presepe sono il simbolo caratteristico del natale, ma il nostro amato alberello è sicuramente il più diffuso. Esattamente l’ 8 dicembre la magia del Natale si diffonde nelle case, e che sia naturale o artificiale, sistemato in casa o in giardino, la decorazione dell’albero di Natale riunisce le famiglie, pervadendoci tutti di intensa gioia e dolcezza.
In tante case italiane fare l’albero è un rito, che si ripete anno dopo anno, tramandato di generazione in generazione. A partire dalle decorazioni che rispolveriamo ogni Natale, le palline di vetro colorato, dolce ricordo di natali passati, i fili colorati d’argento e d’oro, le luci, e infine il puntale in tutte le sue forme. C’è chi, come me, ama scegliere nuovi addobbi tutti gli anni, per rinnovarlo nei colori e nell’aspetto, ma non rinuncia però ad ornarlo con vecchie decorazioni che ricordano l’infanzia; aggiungendo così, per ogni pallina, per ogni stellina, un aneddoto curioso di un Natale passato. C’è chi invece preferisce fare da sé le decorazioni per il suo albero di Natale, come le pigne dorate e naturali , o con biscotti e cioccolatini, molto amati dai bambini.
E mentre si scelgono le decorazioni con cura, nel tepore della nostra casa, i bimbi corrono lanciando gridolini di gioia e, lasciando una scia di fili colorati, ci ricordano che una volta anche noi facevamo lo stesso, sotto lo sguardo commosso dei nostri genitori, lo stesso che noi oggi riserviamo ai nostri figli. In questa giornata speciale, tutti partecipano e mettono qualcosa di sé, rendendo il loro albero meravigliosamente unico.
La scelta dell’albero.
Quando addobbiamo un albero di Natale, oltre alle decorazioni dobbiamo pensare anche alla scelta dell’albero: abete vero o sintetico?
Personalmente preferisco quello sintetico, non sporca, non necessita di cure,lo possiamo usare tutti gli anni, lo montiamo e lo smontiamo a piacere e difficilmente si danneggia. Un bell’abete vero è sicuramente di grande effetto, ma se vogliamo evitare insensati disboscamenti, anche il sintetico una volta addobbato fa la sua figura, e la distinzione è davvero minima. Se poi si ha un giardino, con tanto di abete , o altra pianta, le decorazioni esterne sono fantastiche, soprattutto quando cala la sera, e le luci a intermittenza si accendono rendendo tutto così magicamente natalizio.
Ma come è nata l’idea dell’albero di Natale? Perché lo decoriamo?
La prima presenza di un albero addobbato a festa risalirebbe al 1510, nella città di Riga, ma anche la città di Brema è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia , esattamente nel 1570. Chi abbia ragione forse non si saprà mai, anche perché intorno all’origine dell’albero di Natale ci sono molte leggende, alcune decisamente curiose, anche se poco probabili.
Come quella che vuole San Bonifacio (monaco e missionario) ideatore del primo albero di natale intorno al 680. Tutto accadde quando il monaco portando la parola di Cristo presso i druidi, mentre parlava loro della Natività, per convincerli che la quercia non era un albero sacro, ne abbatté una . Questa cadendo, schiacciò tutti i cespugli, ad eccezione di un piccolo abete. Secondo la leggenda il santo interpretò il fatto come un miracolo e chiamò l’alberello sopravvissuto “Albero di Gesù Bambino”. Da allora, per festeggiare la nascita di Cristo, vennero decorati gli alberi di Natale. Fu poi con Lutero che alle tradizionali decorazioni furono associate anche le luci, per celebrare lo splendore delle stelle.
Un’ altra leggenda racconta che, in una fredda notte di Natale un povero boscaiolo mentre rientrava a casa, venne catturato da uno spettacolo meraviglioso: tante stelle brillavano attraverso i rami di un abete carico di neve. Rimase talmente affascinato che per spiegare alla moglie e ai figli ciò che aveva visto, decise di adornare l’abete vicino casa sua in modo simile, e lo ornò di candeline e di festoni per riprodurre le stelle e la neve.
Oppure la storia del bambino, che viveva in un villaggio di campagna.
Un giorno, poiché il Natale era vicino, il bambino si recò nella foresta alla ricerca di un ceppo da bruciare nel camino, ma non si accorse che stava facendo buio. All’improvviso si ritrovò da solo nel bosco e non riuscì più a ritrovare la strada di casa. In preda alla disperazione, trovò riparo sotto i rami di un abete, che ebbe pietà di lui. Nel corso della notte l’abete abbassò i rami per proteggere dal freddo il bambino che dormiva. La mattina dopo gli abitanti del villaggio che erano usciti a cercarlo, finalmente lo trovarono; ai loro occhi si presentò uno spettacolo stupendo, la neve e il ghiaccio avevano formato sui rami dell’abete varie decorazioni. Da allora per ricordare quell’episodio si prese l’abitudine di addobbare un abete come albero di Natale.
Molte leggende poi narrano che l’abete è uno degli alberi dal giardino dell’Eden.
Una racconta che l’abete è l’albero della vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino.
Un’altra narra che Adamo portò un ramoscello dell’albero del bene e del male con lui dall’Eden. Questo ramoscello più tardi divenne l’abete che fu usato per l’albero di Natale e per la Santa Croce.
Le leggende anche se frutto di invenzioni, servono sempre per capire l’origine delle tradizioni. E in questo caso ciò che interessa è l’elemento comune in tutti i racconti: un albero sempre verde, che rappresenta la vita che continua, e l’attesa del ritorno della primavera.