La vita è proprio piena di sorprese e non finisce mai di stupirci. Spesso è proprio attraverso questi episodi ai confini della realtà che emerge in noi una persona nuova in grado di vedere la realtà attraverso altri occhi.
Questo è ciò che è successo a Lucy Dove, 25 anni, la mamma di Frankie Mould, un bimbo dolcissimo di 18 mesi.
Frankie ha cominciato ad avere sintomi parainfluenzali nell’aprile scorso e a stare male, apparentemente si trattava di un’infezione virale come tante nei bambini piccoli, ma presto la situazione piano, piano degenera.
Il suo calvario inizia esattamente l’8 aprile: Frankie inizia a non essere più completamente cosciente, come se fosse in agonia. Sua madre lo porta al pronto soccorso e lì viene notato un nodulo sulla schiena, il primo segno esterno che ha dato un prezioso indizio ai medici.
Un insetto conosciuto come “mangia-carne”, che si insinua sotto pelle e piano, piano entra nei tessuti ed innesca un’infezione batterica terribile che devasta letteralmente la carne provocando una fascite necrotizzante pericolosissima e nefasta.
Si pensa che il bimbo abbia potuto essere punto dall’insetto proveniente da un pascolo che era stanziato di fronte a casa loro qualche settimana prima. I batteri rimangono come dormienti inizialmente, per poi diramarsi in tutti i tessuti.
Ci sono più di 500 casi all’anno di fascite necrotizzante di varia origine solo nel Regno Unito.
Frankie è stato subito trasferito in terapia intensiva e ha poi subito una prima operazione per eliminare le zone già infette che a volte si trovavano anche profondamente nel suo corpicino.
L’operazione è durata 9 ore e mezzo per rimuovere la pelle e il tessuto dalla sua schiena e dalla coscia ma i dottori erano cauti e non pensavano che potesse sopravvivere, tanto da chiedere ai genitori di sperare in un miracolo, che loro avrebbero potuto solo valutare la situazione minuto dopo minuto senza poter dar loro maggiori certezze.
I genitori hanno proprio fatto questo!
La signora Dove dopo essersi avvicinata al piccolo ha iniziato a sussurrargli che se voleva poteva andarsene, che lei non voleva vederlo soffrire così che lo amava e la cosa più importante per una mamma è il bene del figlio, anche se poteva voler dire perderlo.
Il bimbo, quasi a risposta delle parole della mamma, si è mostrato forte, ha lottato incessantemente contro l’infezione passando la prima notte, vincendo la prima battaglia.
Lucy e suo marito Wayne hanno allora iniziato a pregare per la vita del loro piccolino, hanno chiesto il miracolo, non avevano altro appiglio.
La mamma dice che prima non erano molto religiosi ma da allora lo sono diventati perché hanno potuto constatare la forza della preghiera e l’aiuto che ti può dare quando nessun altro ti può dare delle risposte e tutto sembra crollare.
Le loro preghiere sono state esaudite.
Frankie è stato messo in coma farmacologico per dodici giorni per permettere al suo corpo di combattere meglio. Ha avuto poi una seconda operazione di cinque ore per rimuovere altro tessuto infetto e necrotizzato e parte della pelle è stata ricostruita grazie ad un trapianto fatto con quella prelevata dalle sue gambe e dal suo tronco.
La terribile infezione è stata fermata in tempo grazie ai trattamenti dei medici che i genitori non cessano di ringraziare.
L’infezione si stava allargando infatti in modo spaventosamente veloce ed i medici sono stati pronti e rapidissimi nei loro interventi per poterne contrastare lo sviluppo.
A dispetto di tutti i pronostici Frankie ha lottato e vinto e dopo sei settimane di ricovero è ora di nuovo a casa con la sua famiglia.
Il trapianto ha avuto esito assolutamente positivo e le ferite stanno guarendo molto bene, anche se parte della schiena è ancora fasciata e avrà bisogno anche altri trattamenti successivi man, mano che il piccolino crescerà.
Fonte: http://www.dailymail.co.uk