Siamo giunti al momento in cui gli studenti delle medie e delle superiori si accingono agli ultimi preparativi per sostenere gli esami.
E’ un gruppo così vasto che rappresenta una parte di popolazione veramente consistente e che, se vista dall’alto, potrebbe essere paragonata a delle biglie impazzite, come quando si buttano a terra e saltellano di qua e di là per poi rotolare e cambiare direzione non appena sbattono su un ostacolo.
Questo esempio figurativo fa immaginare come i nostri giovani cercano riferimenti e direzioni per affrontare una cosa li preoccupa seriamente, causando ansia e stress.
La cosa più sbagliata è quella di fare abbuffate di studio diurno e notturno su cose che non si sanno.
L’adrenalina, prodotta dallo stress e dal superlavoro, annulla gli effetti dello studio perché inibisce la cosa più preziosa in questo momento: la memoria che è, invece, favorita dalle endorfine che, per effetto collaterale, favorisce il riposo, il rilassamento e il sonno.
La memoria si nutre di tutto ciò che annulla lo stress.
Come possiamo aiutare i nostri ragazzi ad affrontare questo periodo serenamente e, magari, con buoni risultati finali?
Sicuramente dando loro sicurezza attraverso la nostra solidarietà, sopportando le loro intemperanze ed irritabilità di questi momenti, facendo capire loro che ci siamo accorti che sono diversi dal solito ma che li accettiamo lo stesso e siamo loro vicini.
E perché non escogitare, insieme a loro, un piano strategico, nel quale vengano organizzati orari di studio e di lavoro e pause di sonno, riposo e svago?
Inoltre, si potrebbe programmare una dieta mirata per rinforzare la memoria e alleggerire lo stress scolastico.
Partiamo dall’inizio facendo un vero e proprio vademecum dell’esame perfetto.
Dividiamo gli orari di studio per step che non devono mai superare la mezz’ora. Dopodiché, quello che si ripassa o si studia va nel dimenticatoio. Dopo mezz’ora si fa una piccola pausa, anche di soli cinque minuti. Si riprende per tre volte, per cui si studia per un periodo di un’ora e mezza e poi si fa una grande pausa di un’ora. Si ripete la cosa per due volte al giorno e non di più.
A conti fatti, studiare per tre ore al giorno, forse, non basta a finire ma, sicuramente, tutto quello che si è appreso rimane.
Seconda regola è quella di organizzarsi in modo da studiare per metà leggendo e per metà scrivendo, in modo da non rendere monotono lo studio ma dare quel pizzico di creatività che aiuta a memorizzare alcuni concetti.
Un piccolo stratagemma, a tal proposito, è quello di avere a portata di mano, durante la lettura, un blocco notes nel quale, di tanto in tanto, quando ci si concentra a capire un termine o un concetto, scarabocchiare qualche parola o disegno e poi lasciarlo lì: questo costruisce nel nostro subconscio dei collegamenti che si chiamano associazioni di idee.
Sono quelle cose che non appena si vedono o si ricordano, per associazione, fanno venire in mente altre cose per cui associare frasi a segni può tornare molto utile durante gli esami.
Il riposo notturno è importantissimo e deve essere comunque sufficiente e ristoratore. Ognuno ha un suo preciso bisogno fisiologico e lo conosce, per cui è inutile dire ad un insonne cronico di dormire per le canoniche otto ore perché non ci riuscirà e va da se’ che, allo stesso modo, se un ragazzo ha bisogno di nove ore e più, le otto ore non saranno mai sufficienti e si sentirà stanco.
Regola per tutti è quella di abbandonare l’abitudine di guardare la televisione che distrae e stimola pensieri differenti dal nostro attuale interesse, lo studio.
Non è assolutamente vero che un buon film o un diversivo televisivo rilassino ma stimolano, addirittura, su direzioni fuorvianti da quelli che sono gli obiettivi del momento. Quindi: niente tv ma passeggiate o qualche hobby rilassante come dipingere o ascoltare musica, durante il giorno.
La sera, prima di cena, può essere utile incontrarsi con gli amici, possibilmente fuori dalla cerchia scolastica evitando, così, discorsi che risulterebbero ansiogeni perché, inevitabilmente, si parlerebbe di esami e compiti.
Dopo cena: piccola passeggiata di mezz’ora e a nanna.
Vietato ripassare di sera: serve solo a diminuire la qualità del sonno e rendere vano lo studio dell’indomani e anche quello precedente.
A tutto ciò, va abbinato, sicuramente, un buon programma nutrizionale che deve portare tutte le sostanze utili ma, soprattutto, evitare quelle dannose.