Ieri sera durante la trasmissione Quarto Grado Giorgia Isidori, sorella di Sergio Isidori, il bambino scomparso misteriosamente 30 anni fa a Villa Potenza, si è detta pronta a chiedere, se necessario, anche l’intervento di Papa Francesco per fare luce sulle sorti di suo fratello.
Sergio Isidori è scomparso il 23 aprile del 1979 da Villa Potenza (Macerata), aveva 5 anni. Da allora ad oggi “Sergio è un mistero irrisolto”.
In quel giorno di fine Aprile Villa Potenza era un paese in lutto, era infatti morto l’amatissimo parroco locale e se ne celebravano i funerali. Le esequie del pastore di Dio avevano richiamato per strada tutti i cittadini, le vie intorno alla chiesa e intorno alla casa di Sergio brulicavano di persone.
Eraldo Isidori, il padre di Sergio, di mestiere faceva l’elettrauto e l’officina presso cui esercitava la sua attività lavorativa si trovava sotto casa. Sergio, il fratello Gianmaria e i bambini del paese vivano le vie cittadine, normalmente si riversavano in strada per giocare. Ed in particolare i ragazzini Isidori (5 anni Sergio, 8 Gianmaria) comunemente trascorrevano del tempo dinnanzi all’officina del papà. Anche il pomeriggio della scomparsa Sergio salutò la mamma per andare a giocare dietro casa, erano le 15:30, racconta la donna, quando il bambino uscì per raggiungere il fratello che già mezzoretta prima era sceso in strada con alcuni amici.
Successivamente Giammaria racconterà di avere giocato fino alle 17:00 ma di non essere mai stato raggiunto da Sergio, inoltre il bambino dichiarerà di essere sempre rimasto nel retro della sua casa. Quindi, seguendo i ricordi di Gianmaria, il piccolo Sergio non sarebbe mai arrivato nel cortile dietro casa e non avrebbe mai raggiunto gli amici.
La madre di Sergio Isidori ricorda che Sergio era solito uscire da solo di casa, dal portone dell’abitazione usava andare direttamente a giocare a lato della casa o sotto casa, cioè dietro o dinnanzi all’officina di famiglia.
La madre di Sergio, all’epoca attendeva Giorgia, era incinta di 3mesi, ricorda che quello stesso pomeriggio, aveva assistito, affacciandosi d lla finestra di casa, al corteo funebre che uscito dalla Chiesa accompagnava il feretro del parroco alla sepoltura. In quel momento gli occhi della donna non incontrarono i suoi figli ma lei non se ne preoccupò perché era certa che stessero normalmente giocando dietro casa.
Erano gli anni 70\80 allora si vivevano i cortili e le vie dei paesi, i bambini godevano della libertà di giocare per strada. La corruzione dei costumi era minore e minore si considerava essere il livello di pericolosità sociale dei piccoli centri urbani.
Nell’immediatezza del fatto le ricerche di Sergio si concentrarono sull’area del canale che scorre vicino casa Isidori, tutti pensarono inizialmente ad un tragico incidente. Ma l’acqua di quel canale non ha mai consegnato nessuna traccia del bambino.
Sergio non è stato vittima di nessun incidente in quel canale, questa affermazione certa è supportata dalle minuziose ricerche subito compiute: il canale fu prosciugato e fu verificata la grata che filtrava l’acqua prima che si liberasse nel fiume.
In un paese in lutto, completamente riversato per strada in occasione del funerale del parroco e proprio nelle ore corrispondenti alla cerimonia del funebre, Sergio Isidori, un bambino di 5 anni scompariva nel nulla. È possibile che nessuno abbia visto nulla?
Nella ricostruzione, precisa e dettagliata, riportata sul sito web di Chi l’ha Visto viene inclusa la prima testimonianza rilevante che fu quella di un camionista:
secondo il racconto dell’autotrasportatore Sergio tra le 17:00 e le 17:30 era ancora in strada, il bambino si sarebbe trovato dinnanzi al camion parcheggiato nei pressi dell’autofficina della famiglia Isidori. In quella stessa area, il medesimo camionista, aveva visto il bambino intorno alle 15:30.
Il camion rimase parcheggiato dalle 15:15 \15:30 sino alle 17:00\17:30 e l’autotrasportatore notò Sergio sia al momento dell’arrivo che al momento della partenza: l’uomo riportò che intorno alle 15:30 il bambino stesse giocando con dei coetanei, poi, prima di ripartire vide nuovamente Sergio, questa volta però da solo.
Il camion per la sua grandezza, può avere nascosto Sergio e il suo destino agli occhi di tutti i concittadini?
Altre due testimonianze chiave descrivono Sergio mentre si allontanava con un bambino poco più grande di lui, i due avrebbero percorso la strada opposta al corteo funebre e si sarebbero allontanati dall’autofficina Isidori proprio mentre il feretro del parroco passava di lì.
Nei giorni, nei mesi e negli anni successivi alla scomparsa molte lettere anonime, molti presunti veggenti e persino una richiesta di riscatto hanno ferito la famiglia Isidori.
Ieri la giornalista inviata da Quarto Grado a Villa Potenza ha rivelato un particolare “delicato e romantico”:
la madre di Sergio, che forse in cuor suo sente vivo quel bambino perso 30 anni fa, tenta di rimanere “uguale a com’era allora, prova a non mutare nell’aspetto e negli atteggiamenti”, in paese si vocifera che lo faccia sperando che un giorno un uomo per strada la chiami ancora una volta mamma.
Nel 2011 è stata divulgata una elaborazione fotografica del volto di Sergio, ecco come potrebbe essere oggi:
Le indagini sulla scomparsa di Sergio hanno ripreso vigore dopo la scoperta di un libro di racconti scritto da un prete di Macerata, tale Don Mario. In uno di questi racconti si riportano con una straordinaria dovizia di particolari esattamente tutti i fatti del caso “Sergio Isidori”: si descrive non solo la generica sparizione di un bambino, ma la sua specifica scomparsa in quel giorno, in concomitanza col funerale del parroco del paese e se ne descrivono anche le sorti attribuendo la colpa ad un certo “scellerato”.
Il racconto di Don Mario ha aperto la pista della pedofilia. Ma qual è il nome del pedofilo? Don Mario lo conosce?
Don Mario è stato raggiunto dai giornalisti di Quarto Grado e dagli inquirenti, si è sempre trincerato dietro “il segreto del confessionale” pur di non rispondere, pur di non rivelare l’identità dell’uomo descritto nel racconto. Così se da un lato Don Mario replica dinnanzi alle telecamere eccependo la fantasia della narrazione, dall’atro rivela di avere ricevuto in confessione notizie importanti su Sergio e sulla sua sorte.
La sorella di Sergio ieri, dinnanzi alle telecamere di Quarto Grado, si è detta pronta a chiedere l’aiuto del Papa per svelare il mistero nascosto nel racconto (forse catartico o liberatorio) del prete.