Varese. Rinviata a giudizio una donna di 40 anni per abbandono di minore.
Il fatto però ha un’evoluzione quanto mai singolare, avvenuto nel febbraio 2012.
La donna varesina è una devota fedele. Quella domenica di febbraio, come ogni domenica si reca in chiesa per la messa pomeridiana. La signora lascia le due figlie di otto e quattro anni a casa, vista la giornata invernale, e vista anche la breve distanza che corre tra la casa e la chiesa. D’altronde il tempo della messa, e dopo un’ora sarebbe ritornata dalle bambine.
Il caso però ha giocato un brutto scherzo alla signora. A causa delle folate di vento le bambine, sole a casa, si spaventano, e tentano di chiamare la mamma col cellulare. Ma dal cellulare in quel momento possono solo essere effettuate chiamate d’emergenza e la bimba più grande, ovviamente poco pratica, invece di chiamare la mamma o il padre, dal quale la donna stava separandosi, chiama per errore il 112.
Ai carabinieri la bimba risponde dando ogni generalità, e le forze dell’ordine prontamente intervengono. La donna ignara dopo la messa torna a casa, e si ritrova a dover rispondere di abbandono. La signora tenta di minimizzare l’accaduto, sostenendo, da devota quale è, che la provvidenza avrebbe vegliato sulle piccole.
Ma questo non basta e d’ufficio scatta la denuncia penale, con seguente segnalazione al tribunale dei minori di Milano e indagine cognitiva sulle condizioni delle bimbe, abbandonate.
Da quel momento la donna riceve le visite di psicologi e assistenti sociali.
E c’è di più. Le bimbe vengono affidate in esclusiva al padre e la mamma adesso può vederle solo in presenza della nonna, e sempre in sede di colloquio protetto.
Adesso, a settembre, dovrà essere sottoposta al giudizio del tribunale di Varese.