Il decreto sulle cure a base di cellule staminali arriverà venerdì in aula, dopo il voto unanime di ieri della commissione Affari sociali.
Sembra dunque superato il primo paletto sebbene il via libera alle cure sia ancora osteggiato da un emendamento alla legge.
L’emendamento recita: “il ministero della Salute avvalendosi dell’Aifa e del Cnt, promuove lo svolgimento di una sperimentazione clinica, coordinata dall’Iss, condotta anche in deroga alla normativa vigente a condizione che i medicinali, per quanto attiene la sicurezza del paziente, siano preparati in conformità alle linee guida”.
Il garante delle cure sarà così l’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) e il Cnt (Centro nazionale trapianti).
Nonostante questa piccola vittoria circa il via libera alle cure con le staminali ieri a Montecitorio le famiglie di malati e i comitati dei pazienti hanno manifestato contro il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Manifestazioni contro il ministro e a favore del decreto Balduzzi (ex ministro), che dava il nulla osta alle cure compassionevoli secondo il metodo Stamina messo appunto dal professor Vannoni, direttore della stamina Fundation e a capo di queste sperimentazioni presso gli Ospedali di Brescia.
Vannoni era ieri a Roma, insieme alle famiglie dei malati per partecipare alla protesta, e ha dichiarato:
“Sono 84 i pazienti in cura agli Spedali di Brescia con il metodo Stamina, ma ci sono 600 famiglie pronte a fare ricorso per ottenere le cure con staminali sulla base del nostro protocollo”.
Vannoni aggiunge che queste possibilità date ai pazienti che aspettano di essere trattati con le staminali sono osteggiate dalle lobby del farmaco: “Lorenzin usa lo stesso portavoce dell’ex ministro Sacconi, la cui moglie è direttore generale di Farmindustria” ha concluso.
Intanto i pazienti stanno a guardare, e aspettano i tempi della politica.