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Neonato abbandonato tra i rifiuti in autostrada, foto del funerale che commuove il web

di Federica Federico

13 Maggio 2013

Neonato abbandonato tra i rifiuti in autostrada, foto del funerale che commuove il webNovara ha appena pianto sul feretro bianco del neonato abbandonato e morto tra i rifiuti in autostrada.

Venerdì 10 maggio, il Comune, le forze dell’ordine e l’impresa di pompe funebri hanno insieme concorso fattivamente ed economicamente al funerale del piccolo.

Il neonato fu abbandonato al freddo e letteralmente gettato tra il pattume riverso ai bordi di una grigia corsia autostradale; venne abbandonato come un oggetto; fu considerato come se fosse egli stesso uno scarto, un rifiuto, un indesiderato accadimento della vita da “lasciarsi alle spalle e da dimenticare”.

Lo trovò un automobilista che casualmente si era fermato per una breve sosta, ma neanche l’intervento subitaneo delle polizia potè vincere contro l’assurdità di questo abbandono scellerato.

La vita, intesa come opportunità di chi nasce ma anche come straordinaria occasione d’amore e gioia per chi partorisce, è offesa e ferita da vicende come questa.

Le donne in Italia hanno il diritto di partorire in condizioni di assoluta sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere ed hanno la più piena e civile facoltà di dare alla luce il loro bambino senza riconoscerlo ovvero senza farsi carico della responsabilità della sua vita e della sua crescita.

Il parto in anonimato e senza il riconoscimento del bambino regala al nascituro la vita e la speranza di trovare una famiglia ed un futuro felice. Purtroppo questa opportunità, reale, civilissima e rispettosa dell’esistenza umana, è troppo spesso trascurata. In dispregio della vita e dell’amore ancora oggi si raccontano storie di donne che partorendo divengono madri “assassine” o “scellerate”.

Non è il giudizio morale sull’abbandono la giusta via per evitare morti come questa, ciò che serve è la diffusione della consapevolezza dei diritti della donna come persona e come madre.

Il comune di Novara, le forze dell’ordine, le autorità ecclesiali e i responsabili dei servizi funebri, rendendo l’ultimo saluto al neonato abbandonato, onorando quel corpicino perso ma certamente desideroso d’amore, hanno reso all’Italia tutta una grande ed indimenticabile lezione di civiltà.

Neonato abbandonato tra i rifiuti in autostrada, foto del funerale che commuove il webLa Stampa.it, in data 11 maggio, ha pubblicato un commovente estratto (liberamente rivisitatato) tratto da una lettera inviata alla redazione giornalistica da un comune utente.

Il testo sta accompagnando una foto che su Facebook continua a raccogliere “Mi Piace” e condivisioni. L’immagine (pubblicata nella pagina facebook ufficiale dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù) è quella della bara bianca ma le parole urlano giustizia e colpiscono al cuore.

Ogni mamma, ogni papà, ogni donna ed ogni uomo dovrebbe condividere questa foto e queste parole, non per partecipare semplicemente ad un lutto nazionale, ma per domandare più vivamente giustizia, dignità e rispetto della vita.

La donna che ha dato alla luce quel bimbo non era sola, questa è la convinzione delle autorità che cercano una mamma ed almeno un complice; ciò equivale a dire che la follia omicida, il rifiuto della vita, la totale assenza di pietà e compassiona ha colpito non uno ma due o più individui e questo è quanto meno ripugnante. Perciò dinnanzi a questa bara bianca una preghiera, un bacio al cielo e la speranza in un mondo migliore devono oggi accomunare tutti.

 



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