“Presta Matteo è scomparso il 6 marzo 2013 da Giulianova (Te). Aiutatemi a cercarlo”
È questo l’urlo di aiuto che il padre del piccolo Matteo lancia ai pescaresi e ribadisce nella rete facendo girare con forza l’immagine del suo bambino.
Apparentemente Matteo è un “bambino perduto”, chi condivide la foto del piccolo deve sapere che la sua scomparsa non è invece “comune”. Matteo è un bambino di 6 anni “vittima” della separazione tra i genitori, a cercarlo è il padre ed a “rapirlo” è o sarebbe stata la mamma (ed il condizionale in storie come queste è un dovere che non può negarsi a nessun protagonista).
La mamma ed il papà di Matteo non sembrano vivere una separazione “consensuale” nel senso proprio del termine: il papà di Francesco pare oggi convinto che la sua ex, di origini brasiliane, si sia rifugiata col bambino in qualche casa famiglia non lontana da Giulianova.
Ad alimentare questo sospetto un fax giunto presso la Caserma dei Carabinieri di Giulianova e firmato dalla donna, attraverso il documento la mamma informava le autorità della sua permanenza presso una casa famiglia della zona. Nessun indizio ha portato però alla individuazione della donna e del bambino.
I fatti:
La mamma prelevò Matteo da scuola nel pomeriggio del 6 marzo; quel giorno, stando alle disposizioni del giudice ed in ossequio all’affidamento condiviso, il bambino avrebbe dovuto essere ritirato dal papà. Ma quando papà Francesco Presta giunse all’Asilo fu informato dalle maestre del fatto che la mamma lo aveva preceduto.
Una sorpresa? Il desiderio di una mamma di trascorrere con suo figlio qualche ora di più? Forse no! Francesco Presta oggi cerca suo figlio perché la sua ex e il loro bambino sono scomparsi nel nulla proprio da quel pomeriggio di 2 mesi fa.
La donna è indagata per sottrazione di minore, ha infatti violato le disposizioni giudiziali in ordine all’affidamento del bambino.
In data 15 aprile si è tenuta un’udienza di separazione ma della donna nessuna traccia. Il difensore di lei ha presentato un certificato medico legalmente rilasciato da una clinica romana.
La donna difficilmente potrebbe avere lasciato il confine dello stato perché sprovvista di passaporto, ma con la sola carta di identità avrebbe potuto sconfinare via terra (col comune uso dell’auto) rimanendo nella Comunità Europea.
Ma perché una madre scappa col suo bambino sottraendolo al padre e violando le disposizioni del giudice?
Francesco Presta è stato anche accusato di stalking ma il suo avvocato precisa che nessun provvedimento è stato emesso a suo carico e l’accusa non ha avuto conseguenze legali.
Gli occhi di questo bambino meritano giustizia, al di là ed al di sopra degli interessi dei genitori. Anche il caso di Matteo deve ricordare a tutti noi che ogni bambino ha diritto a vivere con continuità i rapporti affettivi con padre e madre, indipendentemente dall’eventualità amara di una separazione familiare. Preservare i bambini dai traumi delle separazioni deve essere il primo obiettivo di ogni genitore.