Questa bambina ha un occhio bendato perché è malata; portandola in braccio il papà, un povero africano della Costa d’Avorio, ha percorso 500 km a piedi per salvare la vita di sua figlia.
Questa bambina si chiama Aurora Marik è nata nell’Africa nera e dimenticata, quella dove la povertà, il dolore, lo sconforto e la sofferenza prevalgono su tutto.
Questa bambina non è semplicemente nata povera, lei è nata povera e terribilmente sfortunata perché dietro questo occhio bendato si nasconde un tumore, un male violento e feroce che in quella terra sconsolata in cui vive potrebbe ucciderla.
I tumori infantili sono una realtà che colpisce in modo trasversale tutta la popolazione mondiale, ma molte forme tumorali, grazie ai progressi della medicina, risultano oggi guaribili.
Il tumore che affligge Aurora Marik appartiene a quel grande numero di patologie oncologiche risolvibili; normalmente un bambino occidentale nelle stesse condizioni di Aurora Marik riuscirebbe a guarire con successo. Ma l’Africa è assai lontana dal nostro grasso e ricco occidente! In Italia ed in tutta Europa 2mila euro sarebbe sufficienti per rendere a questa bambina il dono della salvezza, invece la vita ha dato ad Aurora Marik un color cioccolato e una sola speranza rappresentata dall’unico ospedale oncologico pediatrico della Costa d’Avorio.
La struttura ospedaliera, che può significare “vita e salvezza” per Aurora Marik, distava dalla sua casa 500 km; sono stati 500 km di passi compiuti da un padre disperato, solo e poverissimo. Per di più il presidio medico faticosamente raggiunto dalla piccola è ancora non sufficientemente attrezzato, mancano apparecchiature, medicine, medici e protocolli.
In Costa d’Avorio non esiste un sistema sanitario nazionale; le condizioni igienico sanitarie in cui la popolazione vive sono precarie e indignitose; il pattume si riversa in strada; nelle bidonville le fogne sono ancora a cielo aperto, il fango, i liquami e immondizia d’ogni tipo riempiono le strade e le vite dove procede, arretrata e solitaria, l’esistenza dei “neri dimenticati”.
Si stima che ogni anno 1000 bambini africani si ammalino di tumore, l’85% dei bambini malati di cancro vive nelle bidonville e l’80% di questi piccoli sfortunati non ha accesso alle cure oncologiche.
I tumori infantili per essere affrontati con successo necessitano di diagnosi precoci e di appropriate e mirate cure. In Africa, soprattutto nelle bidonville dove non esiste igiene, cura della persona e attenzione alla salute, la diagnosi è una prospettiva lontanissima dalla realtà.
L’Africa soffre la totale assenza di protocolli sanitari, la mancanza di medicinali antitumorali e l’impossibilità di estendere a tutti i bambini che ne avrebbero bisogno le essenziali chemioterapie. Basti pensare che in un paese di 22milioni di abitanti oggi ci sono solo 7 oncologi, ciò equivale a dire che esiste un impensabile e assurdo rapporto di 1 medico oncologo per ogni 3 milioni di abitanti. Dinnanzi a questi numeri non stupisce che vi sia un solo ospedale oncologico pediatrico con soli 20 posti letto. E tra l’altro questo presidio medico è nato da una iniziativa umanitaria e solidaristica privata che a tutt’oggi si fonda sulla fratellanza e sulla partecipazione dei benefattori.
Bernardo Agrè Arcivescovo Emerito di Abidjan si appella ai filantropi occidentali, ai politici, agli economisti e pure al papa: “L’Africa può cambiare!”.
In vero l’Africa è una terra ricchissima: ha oro, diamanti, petrolio, cacao e caffè. L’Arcivescovo Agrè però non fa mistero dei suoi convincimenti, dichiara apertamente che questa grande ricchezza africana ha determinato essa stessa la fame della Costa D’Avorio. L’Africa è stata condannata alla miseria dal momento in cui su questi beni produttivi hanno messo le mani i colonialisti a discapito degli africani.
Di fatto i “neri dimenticati dell’Africa” sono i legittimi titolari dei preziosi beni della loro terra ma questi frutti rari ed eccellenti sono stati sottratti all’Africa dalle economie cosiddette di sfruttamento. Il risultato è che adesso il primo esportatore mondiale di cacao, cioè l’Africa, è il “primo e più povero tra i paesi del mondo”. Il commercio in Costa D’Avorio è un’egemonia francese e il sistema che impera e attanaglia la popolazione locale è apertamente colonialista.
Una lunga guerra civile ha poi spaccato il paese, allo stato attuale la parte meridionale della Costa D’Avorio è nelle mani dei cristiani, quella settentrionale è controllata dai ribelli filo israeliani; nel mezzo di questa guerra si trovano però 22 milioni di poveri che cercano una speranza di salvezza. Ed intanto in nessuna agenda politica compare neanche l’ispirazione teoria ad un debito di riconoscenza verso un paese sfruttato, violentato e lacerato.
Anche Tu puoi diventare un benefattore per l’Africa e anche Tu puoi contribuire a salvare bambini bisognosi come Aurora Malik. Puoi farlo finanziando i progetti promossi da Soleterre Onlus.
Tra le tante ambizioni anche programmi di espansione e potenziamento di quell’unico ospedale di oncologia pediatrica che oggi lotta contro i tumori infantili in Costa d’Avorio.
Con un SMS al numero 45502 puoi donare 2 euro e con una chiamata da rete fissa allo stesso numero 45502 puoi donare da 2 a 5 euro. L’iniziativa è in corso e durerà sino al 5 maggio.
Diventa l’angelo di un bambino malato: invia un SMS solidale al 45502