Non è assolutamente necessario essere mamme alcoliste per causare danni di entità variabile al feto poiché non esiste una dose minima sicura entro la quale non si verificano complicazioni: ogni soggetto presenta una propria suscettibilità nei confronti dell’alcol che è diversa da persona a persona… ma, a quanto pare, tutto questo non è ancora chiaro al 50% delle donne italiane che ancora oggi si concede “un bicchierino ogni tanto”!
Vediamo perché l’alcol rappresenta un serio rischio per il feto.
Un organismo adulto è dotato, all’interno del proprio corredo enzimatico, di una proteina che catalizza etanolo e metanolo convertendoli rispettivamente in acetaldeide e formaldeide: quest’ultimo è un composto notoriamente tossico in grado di indurre anche alla morte.
Nel feto, organismo in fase di accrescimento continuo, tale enzima è del tutto assente; ciò significa che anche la più piccola quantità di alcol assunta dalla madre passa completamente indisturbata attraverso la barriera placentare raggiungendo così le strutture più sensibili ai suoi attacchi.
Essendo l’alcol dotato di azione teratogena, avendo cioè la capacità di causare malformazioni e alterazioni a diversi organi e sistemi, può finire per causare la cosiddetta sindrome embrio-fetopatia alcolica, detta anche Sindrome Alcolica Fetale (SAF). Tale manifestazione sarà più comune osservarla, ovviamente, in bambini che hanno avuto madri con gravi problemi di alcolismo durante i 9 mesi della gestazione.
Secondo la pubblicazione di una stampa americana (the daily beast) il numero delle donne che fanno uso di alcol durante la gravidanza cresce sempre di più:
- in Italia 1 donna su 2 non presta attenzione a questo problema;
- in America è, invece, 1 donna su 13 a bere alcolici in maternità.
I risultati? Pessimi.
L’eccesso di alcol causa annualmente la morte di 80mila bambini nel mondo e il dispendio di 223 miliardi di dollari in prestazioni sanitarie per la cura di bambini con SAF.
Dopo il parto i neonati non sono affatto fuori pericolo: sì, perché non è assolutamente vero che un bicchiere di birra fa latte. Si tratta di una credenza popolare del tutto errata.
Cosa c’è ancora di così poco chiaro o non specificato che non permette alle mamme di porre fine a questa malsana abitudine per evitare di causare problemi al nascituro?
La produzione di latte, infatti, è legata all’azione di alcuni ormoni che si attivano in seguito alla suzione del bambino: maggiore sarà il numero delle suzioni maggiore sarà la produzione… oltretutto l’alcol riduce il quantitativo di ossitocina, ormone implicato nella produzione lattea!
L’unica soluzione adeguata e corretta è quella di abolire completamente l’uso di alcolici durante la gravidanza e l’allattamento… riflettici!