Un diario con 40 proposte da “votare” a favore dei bambini comprese alcune misure urgentissime per la loro crescita: è il ParlaMemo, che il 15 marzo scorso, in occasione dell’insediamento del nuovo Parlamento, Save the Children ha consegnato, chiuso in uno zainetto rosso, a tutti i 945 deputati e senatori eletti, nel loro primo giorno di “scuola”, affinché si ricordino ogni giorno dell’importanza strategica dell’infanzia per il futuro del Paese.
Si tratta di un vero e proprio planning settimanale, che va da marzo 2013 a marzo 2014, e che contiene un memo a settimana con una modifica legislativa a favore dei bambini, a partire dal primo e fondamentale mettere al centro i bambini al combattere le povertà minorili, o istruire le politiche dell’istruzione, mense scolastiche gratuite nelle scuola primarie, cittadinanza ai minori nati da genitori stranieri, o ancora il pieno rispetto della Convenzione sui Diritti dei Bambini.
«Su ogni tema – ha spiegato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children – vengono presentate delle proposte concrete, in tutto 40, per tornare a investire sullo sviluppo sociale, culturale, economico delle nostre giovani generazioni».
130 pagine con una intestazione da personalizzare, proprio come se fosse un diario scolastico, ed una copertina “poetica e profetica”, firmata dal vignettista Bruno Bozzetto, dove un gruppo di bambini, sorridenti e speranzosi, si arrampicano su una corda che sale fino ad una stella luminosa.
Quali sono le proposte di Save the Children?
Innanzitutto il “mettere al centro i bambini”, con interventi mirati per l’infanzia e l’adolescenza, ed un piano nazionale di lotta alla povertà minorile, che preveda, tra l’altro, servizi di refezione scolastica gratuiti per i bambini a rischio povertà e l’aumento del tempo pieno scolastico soprattutto in aree dove le condizioni socio-economiche delle famiglia sono più critiche. Tra le proposte anche l’introduzione di una “golden rule”, che permetta di scorporare le spese dedicate all’infanzia e alla lotta alle povertà minorili dal calcolo dell’indebitamento, e l’istituzione di un Fondo di garanzia statale sui prestiti concessi alle mamme con una soglia familiare Isee inferiore ai 35 mila euro per avviare un’attività.
Un’altra misura urgente è la riforma della legge 91/1992 sul riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri e a quelli giunti in tenera età.
E ancora, il combattere le gravi violazioni dei diritti dei bambini anche all’interno della famiglia, con la riforma dell’art. 147 del codice civile e l’introduzione del comma 1bis proposto da Save the Children: “I figli hanno diritto a ricevere un’educazione positiva, senza il ricorso alle punizioni fisiche o a qualunque altro tipo di trattamento umiliante o degradante, nel rispetto del loro superiore interesse ad un pieno sviluppo della loro personalità”.
Ai neo-parlamentari si chiede, inoltre, di riformare il codice penale attraverso l’abrogazione dell’articolo 571 e una successiva riforma del titolo XI sui delitti contro la famiglia, che preveda: il divieto di punizioni corporali anche in ambito domestico; misure che favoriscano la possibilità di venire a conoscenza del reato; la procedibilità d’ufficio anche per i reati più lievi caratterizzati da violenza a danno dei minori (ad esempio per le lesioni inferiori ai 20 giorni di prognosi); un regime sanzionatorio graduale sull’esempio dell’ammonimento in caso di stalking.
Un altro capitolo del ParlaMemo è dedicato all’edilizia scolastica e alla dispersione scolastica. Save the Children chiede che venga approvato un piano strategico per la messa in sicurezza dei bambini e delle bambine a scuola; un piano che, oltre a programmare in maniera uniforme sul territorio una serie di interventi di manutenzione ordinari e straordinari, preveda anche un monitoraggio costante della certificazione delle norme di sicurezza già previste dalla normativa vigente (agibilità, vulnerabilità sismica, prevenzione incendi), nonché della presenza di amianto e radon.
Per contrastare la dispersione scolastica nelle aree di maggiore disagio e promuovere l’integrazione dei minori stranieri a scuola, si propone la destinazione di nuove risorse all’aumento del tempo scuola e dello “spazio extra scuola” per servizi dedicati all’osservazione, all’ascolto, alla tutela dei bambini e delle loro famiglie, alla creazione di servizi di refezione scolastica, con accesso gratuito alle fasce più deboli della popolazione.
Tra le proposte contenute nel ParlaMemo non poteva mancare la promozione di attività ricreative, sportive e culturali. «Più di un minore su 4 tra i 6 e i 17 anni non ha mai praticato sport o attività fisica. Quasi il 40% non ha mai letto un libro, con punte del 60% in Campania, Calabria e Sicilia».
Ai parlamentari si chiede quindi di impegnarsi nella promozione della lettura tra i bambini e i ragazzi, prevedendo, tra l’altro, incentivi per l’acquisto di libri e l’abbonamento a riviste, attraverso sgravi fiscali almeno per determinate categorie di contribuenti (famiglie con figli che frequentano la scuola dell’obbligo o in cui siano presenti neolaureati da meno di 18 mesi e in cerca di prima occupazione, lavoratori in mobilità, insegnanti etc.).
Per migliorare la salute psicofisica dei nostri bambini, si chiede anche “l’inserimento a pieno titolo della cultura motoria e dell’educazione a sani stili di vita negli insegnamenti della scuola, a partire da quella primaria” e città a misura di bambino, con la creazione di aree pedonali, piste ciclabili e il recupero delle aree degradate attraverso l’allestimento di aree verdi e spazi sportivi-aggregativi polivalenti, a dimensione familiare.
Un altro impegno che Save the Children chiede ai parlamentari è “aprire il Parlamento ai bambini”, garantendo ai minori di 18 anni la possibilità di accesso e il loro pieno di diritto all’ascolto, così come previsto dall’art. 12 della Convenzione Onu che “stabilisce la libertà di espressione del minore, il suo pieno diritto ad essere ascoltato in ogni situazione che lo coinvolga e la sua partecipazione, come «interlocutore capace», ad ogni questione che lo interessi”.
Infine, ai neoparlamentari si chiede di promuovere un uso sicuro dei nuovi media, in particolare internet e cellulari. La Rete può diventare un luogo di adescamento a fini di abuso e sfruttamento sessuale, e diventa quindi prioritario l’impegno per prevenire questo rischio. A tal fine, Save the Children chiede che “il Governo renda operativo al più presto l’Osservatorio sulla pedofilia, in particolare costituendo la banca dati sui casi di pedofilia, attivando presso tutti i Ministeri competenti la raccolta di quelli rilevanti e consentendo quindi alle istituzioni di avere maggiori elementi per promuovere le giuste contromisure”.