Padri più presenti, padri che cambiano i pannolini, padri che giocano con i figli, padri non infallibili, padri autorevoli e non autoritari, padri che non ci sono più, padri che collaborano in famiglia, padri che insegnano a vivere.
A tutti loro, a tutti i padri è dedicata oggi la festa del papà, una giornata nata per celebrare la paternità e la genitorialità maschile.
La festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo.
Le sue origini vengono fatte risalire ai primi decenni del XX secolo e risiedono negli Stati Uniti.
Sono due gli episodi che avrebbero dato vita a questa celebrazione. Il primo è il sermone con il quale, il 5 luglio 1908, a Fairmont, nel West Virginia, una chiesa metodista locale volle commemorare i tantissimi uomini, molti dei quali padri, morti nell’esplosione avvenuta il 6 dicembre 1907 nelle miniere della Fairmont Coal Company a Monongah nel West Virginia. Il secondo episodio rimanda ad una donna, la signora Sonora Smart Dodd, la quale, ascoltando in chiesa un sermone dedicato alla festa della mamma, pensò che anche il papà doveva essere festeggiato ed il 19 giugno 1910, a Spokane, Washington, organizzò una grande festa, dedicandola al suo papà (era il giorno del suo compleanno), veterano della guerra di secessione americana che, rimasto vedovo, volle crescere i suoi sei figli da solo, senza lasciarli alle cure di altri. Quello stesso anno, il 19 luglio, il governatore dello stato americano di Washington ufficializzò questa festa e proclamò il primo “Father’s Day”.
L’idea di festeggiare il papà fu importata così in diversi Paesi, anche se ognuno personalizzò questa festa e scelse un giorno particolare per onorare il papà, o meglio i “padri”.
In Russia e in molte delle ex-Repubbliche Sovietiche, ad esempio, la festa del papà è celebrata il 23 febbraio ed è associata al Giorno dei difensori della patria, una festività che celebra coloro che hanno servito o servono le forze armate del paese. In Thailandia invece la festa del papà coincide con il giorno del compleanno di Rama IX (il 5 dicembre), re del paese e venerato come “padre” della nazione. In Corea del Sud, padri e madri vengono festeggiati insieme nel Giorno dedicato ai genitori, l’8 maggio. In Danimarca il papà si festeggia il 5 giugno, Giorno dedicato alla Costituzione.
Sono moltissimi però i Paesi che hanno seguito la tradizione statunitense e festeggiano i papà la terza domenica del mese di giugno, come la Francia, la Grecia, l’Irlanda, il Regno Unito, il Sud Africa e altri.
In Italia, così come in molti paesi di tradizione cattolica, la festa del papà si celebra il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo del padre e del marito devoto.
In alcune regioni italiane, la festa del papà coincide con la festa pagana di fine inverno e il 19 marzo è tradizione bruciare l’incolto sui campi ed accendere falò per creare buoni auspici per la stagione del raccolto.
Nel giorno di San Giuseppe i dolci rivestono grande importanza.
In tutta Italia, da nord a sud, si festeggia il santo preparando le famose “frittelle” di San Giuseppe (che prendono nomi diversi a seconda delle regioni) ed altre leccornie. In Sicilia si cucinano le crispelle, farcite con ricotta e filetti di acciuga oppure di riso e immerse nel miele; in Campania le zeppole, delle grosse ciambelle fritte o al forno guarnite con ciuffetti di crema pasticcera e amarene sciroppate; nel Lazio i bignè ripieni di crema pasticcera; in Umbria e in Toscana le frittelle di riso rosolate nell’olio.