Finalmente, la notizia che in molti attendevano e reclamavano ormai da giorni è giunta ieri sera: la piccola Sofia, la bambina di Firenze affetta da una grave malattia che a soli 3 anni e mezzo l’ha resa cieca e quasi paralizzata, riceverà la seconda infusione con le cellule staminali.
La comunicazione, giunta dall’ufficiale del ministro della Salute, dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanitá e dal direttore generale dell’Aifa, ha fatto si che gli Ospedali Civili di Brescia acconsentissero ad attuare le cure alla bambina.
Una decisione che Renato Balduzzi, ministro della Salute, ha così commentato:
“Quanto è stato fatto concilia il rispetto delle norme e delle sentenze della magistratura con la situazione eccezionale nella quale si trova la bambina ….. Si tratta di quella soluzione concreta che, incontrando i genitori di Sofia, mi ero impegnato a favorire entro sette giorni”.
Un incontro, quello menzionato da Balduzzi, al quale ha presenziato anche il legale che assiste Sofia e i suoi genitori, Giuseppe Conte, che, attraverso una nota, ha così commentato la ripresa delle cure:
“Questo risultato costituisce l’affermazione di un principio di civiltà giuridica: il diritto di Sofia, e di chiunque si trovi nella sua medesima condizione, di proseguire nel trattamento terapeutico concordato con i responsabili sanitari e per il quale è stato prestato specifico consenso informato. Confido che il completamento dell’intero ciclo di cure avvenga secondo il protocollo prestabilito”.
Cosa che, sicuramente, in molti auspicano.