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Delfini cittadini onorari di un’isola: succede a Toshima

di Alessandra Albanese

04 Marzo 2013

delfini cittadini onorari di un'isola: succede a ToshimaIl Giappone paese delle contraddizioni. Il supermoderno accanto alla tradizione. L’educazione rigida e i love hotel.

E anche due storie opposte come quelle di Taiji e Toshima, l’incubo e il sogno di alcuni animali.

L’isola di Taiji è tristemente conosciuta come la baia della morte. Da settembre ad aprile infatti i pescatori aprono la caccia al delfino, che è una delle maggiori risorse economiche del luogo.

I delfini (oltre 1000 cacciati ogni anno) vengono catturati sia per rivenderne la carne che per rifornire i delfinari di tutto il mondo. Nell’isola fu addirittura girato un documentario, durato 5 anni e con riprese segrete, che riprendeva tutte le tecniche di cattura e uccisione. Nel 2010 il documentario vinse l’ Oscar.

Ma per fortuna accanto a questa storia ce n’è un’altra, in contraddizione, e molto più bella da leggere.

delfini cittadini onorari di un'isola: succede a Toshima L’isola di Toshima è un santuario dei delfini. I cetacei vengono curati e protetti dagli abitanti dell’isola.

Tutto iniziò nel 1995 quando Koko, un delfino venne avvistato a nuotare da queste parti, a 100 km da Tokyo. Dopo tre anni Koko partorì un cucciolo a cui gli abitanti diedero il nome di Piko.

I due animali vennero “adottati” dalla città e gli venne riconosciuto lo status di cittadini onorari. Con il tempo il numero di delfini crebbe, e oggi questi 16 cittadini onorari possono vantarsi di nuotare liberamente nelle acque di Toshima senza il pericolo di mattanza.

Commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa: “ il mare e i suoi abitanti non sono proprietà dell’uomo, non sono risorse da sfruttare. Ne va della sopravvivenza di tutto il l’ecosistema marino e di milioni di esseri senzienti, compresa la nostra”



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