Secondo alcuni ricercatori della rivista Britannica “Pediatrics” i neonati che fanno fatica ad aumentare di peso nei primi mesi di vita, generalmente, si allineano ai loro coetanei verso i 13 anni.
Questo studio anglosassone rassicura i genitori i cui bambini fanno fatica ad acquisire peso velocemente.
Si avverte anche i genitori sui potenziali rischi che comporta l’introduzione di un esagerato numero di calorie pur di vedere i propri bimbi crescere più velocemente in quanto questo invece porta ad un elevato rischio di obesità.
Gli esperti dicono che monitorare il peso nei bambini è comunque un fattore molto importante di valutazione, ma l’importante è che la crescita sia regolare e proporzionale.
Si sono osservati 11.499 bambini che hanno preso parte ad un vasto studio tenutosi a Bristol negli anni novanta. Si è dimostrato che:
- 507 bambini, che mostravano difficoltà nella crescita ponderale, cioè relativa al peso, nelle prime otto settimane di vita, si sono ripresi abbastanza velocemente e hanno quasi completamente recuperato nel giro di due anni;
- 480 bambini, che aumentavano lentamente di peso tra le otto settimane e i nove mesi, continuavano nella loro curva di crescita lenta fino a quando, verso i sette anni, sono come sbocciati, raggiungendo poi i loro coetanei verso i 13 anni.
“In passato molti genitori si sono caricati di ansie eccessive ed inutili a causa di una lenta crescita nei loro bambini e le evidenze emerse da questa ricerca sono senz’altro un messaggio rassicurante e positivo” dice il Professor Alan Emond dell’Università di Bristol.
I diversi modelli di recupero tra i due gruppi evidenziati possono avere diverse ragioni, spiegano i ricercatori, ma se non ci sono patologie i bambini recuperano.
Tutti i bambini della ricerca erano ancora più esili e meno alti dei loro coetanei fino a quando erano teenagers ma comunque entro valori normali.
“I risultati mettono in luce l’importanza di controllare il peso e l’altezza nelle prime settimane e durante i primi mesi di vita del bambino ma non creandosi ansie, lottando con i percentili. – prosegue il Prof Emond – Molto spesso i bimbi che comunque stanno bene non seguono la linea standard di crescita semplicemente perché stanno seguendo il loro potenziale genetico.”
Sottolinea poi il professore:
“Il secondo punto importante che valuta un pediatra è che non ci siano sintomi di qualche malattia, allora i genitori possono rilassarsi e godersi il loro bambino nella sua peculiarità senza introdurre calorie extra che possono invece generare il problema contrario, portando ad una vera e propria malattia come l’obesità.”
È infatti dimostrato che le abitudini nutrizionali del secondo semestre di vita possono determinare l’aumento di peso futuro, consumare troppe calorie nell’infanzia può davvero creare le basi per malattie metaboliche importanti.
Il dottor Simon Newell, vice-presidente del Royal College di Pediatria e Salute del Bambino, è completamente d’accordo con le conclusioni dei ricercatori ma ritiene sia comunque necessario valutare ogni caso di difficoltà di crescita nei bambini in modo ampiamente personalizzato:
“Il peso dei neonati dipende per lo più dall’andamento della gravidanza, il peso a otto settimane è legato all’allattamento, poi è un conseguente e continuo adattamento al suo naturale percentile. È ovvio che i medici devono poi valutare il quadro generale. Io incoraggio i genitori ad usare le tabelle di crescita ma se le misurazioni mostrano che il bambino è più piccolo della media può comunque significare che il vostro bambino sia del tutto normale!”.
Tratto da: http://www.bbc.co.uk