Babbo natale e la caccia al tesoro.
Credo di esprimere una opinione comune dicendo che, quando si è bambini, il primo pensiero che ci passa per la testa la mattina del 25 dicembre è correre sotto l’albero per vedere cosa ci ha portato Babbo Natale. Con impazienza scartiamo i pacchi sperando che sia proprio quello che abbiamo chiesto nella letterina.
Fu durante il mio settimo natale che, il caro vecchietto vestito di rosso, mi preparò una doppia sorpresa.
Non erano ancora passate le otto, quando, io e mia sorella, saltammo giù dal letto per correre nel salotto e scartare i nostri regali e tutto ci saremmo aspettate fuorché il nulla. Niente, nemmeno un piccolo pacchetto senza carta, una busta col nastro, al loro posto c’era solo una lettera. Insieme la aprimmo e, con non poca delusione, cominciammo a leggere:
Quest’anno ho una sorpresa speciale
i regali dovrete trovare
quindi stamattina vi tocca cercare
il primo indizio è finito
nella stanza dove avete dormito.>>
“wow una caccia al tesoro” urlò mia sorella.
In un attimo le nostre espressioni erano passate dalla delusione alla curiosità accogliendo con grande entusiasmo questa piccola avventura natalizia. L’euforia era tale che praticamente ci “fiondammo” nella nostra cameretta cominciando a cercare in ogni angolo. Ad un tratto notai che uno dei peluche sulla scrivania aveva tra le zampe un piccolo pezzo di carta. Lo presi, lo apri e lessi:
<< Il primo indizio è stato trovato
e il premio ben meritato
la prima sorpresa è aggiudicata
e va reclamata
quindi correte in quattro e quattr’otto
su di corsa in salotto. >>
Detto, fatto! Sul tavolo del salotto, che prima non avevamo notato, c’erano dei libri di musica per me (piccola pianista di casa) e degli album da disegno per mia sorella (novella pittrice). Di fianco erano poggiati due sacchi con una faccia disegnata sopra e con una scritta. Il mio, azzurro, portava la scritta “un sacco di risate”. Bastava schiacciare il naso per ascoltare una risata. Quello di mia sorella era rosa con la scritta “un sacco di baci” e, premendo il naso, si sentivano sonori smack!!!
Sul tavolo c’era anche un altro foglietto dov’era riportata la seconda indicazione:
<< Ora il primo premio salterà
nelle mani di chi ancora cercherà
il regalo bramato è proprio lì
dove tutti noi facciam pipì >>
” Pipì????? Ci domandammo sorprese”. È possibile che babbo natale avesse messo i nostri regali in bagno? Non ci restò che controllare. Io corsi nel bagno più piccolo e mia sorella in quello più grande. Bastò poco per sentir gridare:”evviva!”. Mia sorella si trovò davanti la bambola che aveva chiesto e non esitò un attimo ad aprire la scatola e cullarla tra le sue braccia. Poco più avanti trovai la pianola che tanto avevo desiderato e, anch’io, non riuscii a resistere alla tentazione di tirarla fuori dalla scatola per poterla provare.
Oggi, a distanza di tanti anni, rivedo quel natale con gli occhi di una mamma e non vedo l’ora di poter sorprendere i miei bambini allo stesso modo di come i miei genitori hanno sorpreso me regalandomi qualcosa che ora vale molto più di una pianola:
UN NATALE DA RICORDARE!
Dunque perchè non organizzare una bella “caccia al regalo”? Sarà un modo diverso per donare più emozione alle sorprese del Natale!