Ieri è circolata su Facebook, forse ancor prima che nei notiziari TG. Una lettera con le indicazioni per il rimborso dell’Imu. Lì per lì ho pensato ad uno scherzo di qualche bontempone amico di chissà quale mio amico. Il post sosteneva che la lettera per il rimborso era stata recapitata al nonno. I presupposti c’erano tutti. In rete, si sa, circolano bufale su bufale. E visto che ultimamente le battute più cliccate erano su Silvio che restituisce tutto, non mi è sembrato strano che qualcuno avesse “sparso” anche una falsa lettera che confermava la restituzione della tassa.
Invece è vero! E’ stato proprio un volantino elettorale del Pdl. Io ho faticato a crederci. Era proprio una lettera agli italiani. La busta portava in evidenza la frase “rimborso Imu”. L’oggetto della lettera era: Modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e su terreni e fabbricati agricoli.
E da subito qualcuno si è sbizzarrito a rispondere per le rime: vicino ai manifesti, (perché non solo lettere ma pure manifesti per le strade!) è comparso un altro cartello con su scritto “quando andate a votare sulla scheda inserite l’IBAN.”
Ho sentito di una vecchietta alla posta che voleva sapere qual era lo sportello per avere l’Imu (fatto vero).
Sembra addirittura che il Cavaliere abbia messo tutta la sua passione epistolare scrivendo ben due versioni della lettera agli italiani: una più lunga di circa due pagine con parole e numeri su quanto fatto dall’amministrazione Pdl in passato. Questa per le regioni considerate più a rischio (Lombardia e Sicilia e altre). E la versione “ridotta” per le altre regioni, dove in teoria il Pdl è dato per vincente.
Ovviamente è scoppiato un dibattito serio. Monti parla di voto di scambio, Mascia di Rivoluzione civile ha presentato un esposto in procura per evitare brogli, si parla di reato di truffa.
Di Pietro tuona: «Recapitare una lettera che somiglia come una goccia d’acqua a una comunicazione formale fatta pervenire dagli uffici amministrativi costituisce a tutti gli effetti, un tentativo di artifizio e raggiro, previsto e punito dal codice penale».
Lupi dice: «La Sinistra e Monti non hanno paura della lettera, ma hanno paura delle proposte concrete. La politica si riavvicina ai cittadini se inizia a fare proposte concrete che hanno al centro non quello che pensano i tecnici o la Sinistra ma quello di cui hanno bisogno i cittadini italiani».
Io sentirei la politica vicina a me se mi facesse degli ospedali che funzionano con operatori che funzionino, né molti che non fanno niente ne pochi oberati da richieste. Che facesse delle scuole dove mio figlio dislessico possa accedere ai piani di lavoro personalizzati con una diagnosi di una specialista e senza bisogno di una fantomatica certificazione “che devi fare la domanda all’Asl, poi ci devi tornare dopo 20 giorni, poi devi fare i test, poi ci devi ritornare dopo 20 giorni poi lo porti a scuola e devi aspettare la firma del vicepreside, preside, referente, consiglio di classe e altro”. Lascerei volentieri l’Imu nelle mani della politica se questa provvedesse a riparare quell’ascensore rotto dell’ufficio di collocamento disabili, al quarto piano. E mi fermo, ma immagino ce ne possano essere migliaia, di buone ragioni per lasciare l’Imu alla politica, nella speranza che la politica ne faccia buon uso.