Ha raccontato la sua vita in un libro scritto qualche anno fa con la collaborazione di Patrizia Barsotti. Il titolo evocativo “Puoi volare anche se non hai le ali”. In effetti Natalia Titova quando danza sembra che voli.
Anche se questa sua passione, che poi è diventata anche la sua professione, le causa sempre del dolore. Non morale ma proprio fisico. La ballerina racconta infatti nel suo libro la sua infanzia a Mosca. A venti giorni dalla nascita le diagnosticano l’osteomielite, un’infezione che distrugge le ossa. I medici non vanno per il sottile e dicono ai genitori che la bambina resterà invalida. Ma mamma e papà non si danno per vinti, e crescono la piccola con tutte le loro forze nel gelo che avvolge Mosca. Prima della Perestroika e della caduta del muro di Berlino Natalia è una cittadina della Russia comunista, che vive in un mondo perfetto. Niente ladri né eroi, e non c’è mai la guerra.
Ma tutti poi abbiamo scoperto che non era così.
Natalia a 4 anni comincia a ballare, sostenuta dai genitori, che la spronano a frequentare accademie e a viaggiare per partecipare a competizioni internazionali.
E arriva in Italia, dove si innamora di Simone Di Pasquale (altro ballerino di “Ballando con le stelle” ndr) e qui mette radici. La nota Milly Carlucci e la convince a partecipare alla prima edizione di “Ballando con le stelle”. Nonostante i dubbi sul mondo della TV Natalia accetta. Dopo tre anni la relazione con Di Pasquale affonda e il destino, o forse i dirigenti RAI, fanno incrociare la sua strada con quella di Massimiliano Rosolino, nuotatore olimpico.
Rosolino partecipa alla terza edizione della trasmissione della Carlucci e sboccia l’amore tra lui e la Titova.
Oggi hanno due bambine, vivono a Roma, dove tra un film e un musical (“La febbre del sabato sera”) la Titova ha aperto una scuola di danza. “Il dolore alla gamba non mi abbandona mai” afferma la ballerina. Nonostante la malattia che l’avrebbe, a detta dei medici, lasciata invalida, la forza di volontà ha vinto su tutto, ma non senza sacrificio, abnegazione, e dolore.