Bere troppe bibite gassate aumenterebbe il rischio di depressione in età adulta, il consumo di caffè invece lo ridurrebbe.
È il risultato di una ricerca condotta dal Research Triangle Park in North Carolina (Usa) che sarà presentata e discussa al congresso annuale dell’American Academy of Neurology, in programma a San Diego il mese prossimo.
Lo studio, durato oltre dieci anni, ha coinvolto oltre 250 mila persone di età compresa tra 50 e 71 anni ed ha valutato il loro consumo quotidiano di bibite gassate, dolcificate, punch alla frutta, caffè e tè.
Durante i 10 anni di studio, oltre 11mila parteciparti alla ricerca hanno ricevuto una diagnosi di depressione, ed esattamente coloro che facevano un grande uso di bevande gassate (in media 4 bicchieri al giorno), specialmente in versione “light”. La loro probabilità di sviluppare il disturbo è passata dal 30 al 38%, rispetto al rischio corso da coloro che non hanno assunto queste bevande; mentre in coloro che facevano uso di caffè (circa 4 al giorno), specie se amaro, è diminuita del 10%.
«Il nostro lavoro – hanno detto Honglei Chen, uno degli autore della ricerca – indica che preferire il caffè non zuccherato alle bibite dolci in versione ‘diet’ può ridurre, in modo naturale, il rischio di soffrire di depressione», anche se, precisa l’esperto, sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.