New York – Oggi cambia l’America.
Se uno Stato è l’espressione di chi lo amministra, allora l’America di oggi cambierà rispetto all’America di ieri perché uno dei suoi più esposti ed illustri amministratori lascia il suo incarico e si ritira a vita privata.
“La donna più potente della storia d’America” lascia la sede del Dipartimento di Stato: Hillary Clinton ha appena chiuso il suo ultimo giorno di lavoro. E da oggi a Washington un nuovo segretario di Stato siederà al suo posto.
È John Kerry l’uomo che adesso subentra ad Hillary Clinton. Kerry è chiamato a raccogliere un’eredità importante e gravosa: resta pericolosa e destabilizzante la situazione in Siria; delicatissimi rimangono i rapporti con Iran, Russia e Cina; estrema attenzione va prestata all’Egitto e nessun altro Paese della primavera araba è trascurabile.
Il Newsweek celebra l’addio della Clinton al Dipartimento di Stato e lo fa con una copertina d’effetto che definisce Hillary “La donna più potente d’America”.
Questa definizione non è esagerata né meramente celebrativa, è, piuttosto, espressione del sentimento popolare che lega gli americani alla donna Hillary.
La Clinton è stata prima First Lady, poi ha concorso al seggio del Senato ed in ultimo ha occupato la poltrona di capo della diplomazia.
In ogni veste pubblica e diplomatica si è dimostrata agguerrita, decisa, tenace e forte. Indipendentemente dalle preferenze politiche Hillary incarna lo spirito tenace dell’America, è espressione di una sentita voglia di crescita e miglioramento ed ha dimostrato di essere bene in grado di gestire il potere.
- Mentre la Clinton chiudeva il suo mandato al Dipartimento di Stato arrivava dalla Turchia l’amara notizia dell’attentato all’ambasciata Usa di Ankara, così il segretario di Stato uscente si è occupato degli affari della nazione e del mondo sino all’ultimo istante.
Una larga parte dell’elettorato americano non vorrebbe rinunciare alla amministratrice Hillary Clinton e già c’è chi la vede proiettata nella corsa per la Casa Bianca nella tornata elettorale del 2016.
Sebbene questa eventualità non possa escludersi adesso Hillary si ritira semplicemente a vita privata; tornando privata cittadina, dopo decenni in prima linea, la Clinton dichiara apertamente di avere un desiderio: vuole recuperare il sonno perduto.
L’addio a Hillary Clinton è stato patito e vivo; lo staff nel salutarla l’ha acclamata e la porta degli uffici di Foggy Bottom si è chiusa mentre nell’aria echeggiava ancora una vera e propria ovazione, il suono degli applausi del team e dei dipendenti del Dipartimento ha abbracciato la Clinton e le ha detto “Arrivederci”.
E quello ad Hillary Clinton è un “Arrivederci” condivisibile e sentito.