<< Ragazzi basta con questa storia della tinta!! È normale che ho usato un prodotto senza ammoniaca. Mica voglio fare male al mio bimbo. Non capisco perché alcune persone devono travisare tutti i messaggi e cercare del marcio in ogni cosa. Vi fa sentire meglio? Spero che prima o poi questa voglia di criticare tutti a prescindere finisca, brutte abitudini poco costruttive che ci dividono e basta, lo so che sarebbe meno piccante, pero sarebbe bello cercare di vedere il mondo con filtri puliti e meno inquinati, in generale, per tutto.>>
È con queste parole che Belen Rodriguez risponde ai fans dopo che l’hanno fortemente criticata per essersi tinta il capo mentre è incinta.
Ebbene mai avrei creduto di mettere un “Mi piace” ad un post firmato Belen, eppure dinnanzi ad una polemica povera e villana come questa anche la showgirl meno piacevole della tv meriterebbe una nota di sostegno.
“Così fan tutte” si potrebbe dire, senza paura di sbagliare possiamo asserire che la maggior parte delle donne incinta si tinge i capelli (come si smalta le unghie, si trucca e parla al cellulare, cammina persino per strada non curante dello smog!).
Le tinture moderne (di quelle che da tempo si producono ed immettono sul mercato assolutamente senza ammoniaca) non possono nuocere alla salute della donna né del feto. Avvalendosi di pigmenti vegetali colorano il capello senza sciuparlo, senza aggredirlo e la modifica del colore della chioma si ottiene senza l’ausilio di agenti chimici. Insomma non c’è del marcio in Danimarca, almeno non questa volta.
La sacralità della gravidanza, l’importanza di trasmettere un messaggio positivo sull’amore e sulla costruzione di una famiglia, eventualmente anche l’ordine familiare inteso come necessità di dare ad una creatura che nasce una stabilità coniugale “certa” o quantomeno rodata, sono tutti argomenti affrontabili anche attraverso la critica di un vip. Diversamente è spiacevole ed infruttuoso assistere a polemiche infondate e pretestuose.
La maternità dei vip fa notizia, spesso diviene un bene economicamente valutabile tant’è che immagini di pancioni, neonati e parti in diretta tv hanno prezzi da capogiro. E la commercializzazione del sentimento materno è oggettivamente discutibile, non è invece corretto ricercare colpe improponibili anche in atteggiamenti normali come tingersi i capelli!