Le malattie da raffreddamento sono le infezioni che più di frequente colpiscono i bambini nella stagione invernale. Non sempre è possibile prevenirle, ma devono essere curate con attenzione per evitare ricadute.
A causare disturbi come il raffreddore, mal di gola e influenza , non è l’abbassamento della temperatura, bensì il maggior affollamento in luoghi chiusi, che favorisce la trasmissione dei germi, responsabili delle infezioni.
Prima di ricorrere ai farmaci è bene osservare l’evoluzione dei disturbi, infine rivolgersi al pediatra se, nonostante le cure, la malattia dopo due o tre giorni non migliora.
Ecco come si manifestano e quando è necessario ricorrere ai farmaci.
Le cause– Il raffreddore è un infiammazione della mucosa nasale, spesso causata da virus. Inoltre è anche la malattia da raffreddamento più comune.
Il contagio- Il raffreddore si trasmette attraverso le goccioline che vengono emesse quando si parla, si tossisce o si starnutisce.
I segnali- Il classico sintomo è il naso che cola, a cui potrebbero associarsi starnuti ripetuti, lacrimazione, calo dell’appetito e febbre.
I rimedi- Trattandosi di un infezione virale, la cura è volta a risolvere i disturbi, e può giovare utilizzare alcuni farmaci come :
i decongestionanti (vasocostrittori ad azione locale. Il loro abuso dà però assuefazione e perdita di efficacia, è bene perciò ricorrere a questi prodotti solo in caso di necessità);
gli antipiretici ( sono utili in caso di febbre);
Il raffreddore di solito passa da solo, ma si possono attuare alcuni semplici provvedimenti per accelerare la guarigione:
- Umidificare l’ambiente
- Dare da bere al bambino acqua, tisane o camomilla per reintegrare le perdite di liquidi.
- Aerare i locali
- Detergere spesso le narici del piccolo usando una soluzione fisiologica o preparati a base di acqua di mare o acqua termale sulfurea.
Le cause– Possono essere di tipo virale, batteriche, o ambientali ( se l’aria è troppo asciutta). Il mal di gola può però associarsi anche ad alcune malattie esantematiche come il morbillo, la rosolia e la varicella.
Il contagio- Può avvenire per via aerea, come nel raffreddore, oppure anche attraverso indumenti o oggetti contaminati.
I segnali- Tipico del mal di gola è il dolore, con sensazione di corpo estraneo e difficoltà a deglutire. Nei più piccoli, che non sono ancora in grado di esprimersi, ciò si traduce in un calo di appetito e in pianti frequenti, dovuti anche al fastidio della deglutizione. La gola è arrossata, le tonsille sono ingrossate e talvolta ricoperte da puntini bianchi, le cosidette “placche” .
I rimedi- Possono essere utili preparati a base di vitamina c e un alimentazione ricca di liquidi. In caso di febbre è meglio tenere il piccolo a letto e somministrargli un antipiretico a base di paracetamolo.
In questi casi si rivela utile umidificare l’ambiente; un tasso di umidità dell’aria di casa intorno al 50-55 % aiuta a ridurre l’irritazione della gola. Consultare il pediatra se i disturbi peggiorano, la febbre non passa o compaiono le placche.
Le cause– E’ provocata dai virus influenzali. Disturbi simili all’influenza, tuttavia, possono essere provocati anche dai virus parainfluenzali o altri virus che colpiscono le vie respiratorie.
Il contagio- Avviene per inalazione delle particelle virali. Per questo motivo è bene favorire il ricambio dell’aria nell’ambiente ed evitare contatti diretti con persone malate.
I segnali- Dopo un periodo di incubazione di uno o più giorni compaiono:
- Un brusco innalzamento di febbre, accompagnato da brividi e sudorazione intensa.
- Dolori muscolari, che i più piccini indicano come dolori o fastidi in varie parti del corpo.
- Perdita di vivacità e di appetito.
- Disturbi respiratori con raffreddore, tosse, mal di gola, difficoltà a deglutire, lacrimazione, e abbassamento della voce.
I rimedi- La cura dell’influenza è sintomatica, e solitamente vengono utilizzati antipiretici a base di paracetamolo per la febbre, fluidificanti, o sedativi della tosse, dati al piccolo in rapporto all’entità e alle caratteristiche del disturbo (tosse secca o con catarro).
In questi casi è bene dare spesso da bere al bambino per mantenerlo idratato: i bambini con la febbre alta possono avere crisi di vomito e calo di appetito; inoltre ricordarsi di umidificare l’ambiente, tenere il bimbo a letto, ed evitare di dare al piccolo antibiotici, perché essendo una malattia di origine virale, non solo questi farmaci si rivelano inutili, ma possono addirittura essere controproducenti, in quanto non prevengono le complicazioni e se utilizzati male possono perdere la loro efficacia.
Se il bambino non accenna a migliorare o desta preoccupazione, è sempre meglio rivolgersi al pediatra, il quale saprà rassicurare i genitori, consigliandoli su come affrontare la malattia e i medicinali da somministrare.