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Come si conserva il latte materno

Come conservare il latte materno: i metodi di conservazione più sicuri, come usarlo al meglio e consigli utili per l'allattamento al seno

di Maria Corbisiero

13 Giugno 2024

allattamento al seno, come si conserva il latte materno

Non tutte le donne possono allattare con facilità e in piena tranquillità, esistono infatti diverse situazioni in cui la neo mamma non riesce a nutrire il proprio bambino e preferisce interrompere l’allattamento supponendo non vi siano altre alternative. Al contrario, esistono alcuni metodi per conservare il latte materno ed offrirlo al neonato anche quando la mamma non è presente. In questo articolo Vita da mamma vi illustra quelli più utilizzati e sicuri.

Conservare il latte materno: quando si può fare

Da sempre l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno in modo esclusivo fino al sesto mese di vita del bambino e fino ai 2 anni o più come scelta prioritaria integrata allo svezzamento e all’introduzione di cibi complementari.

 

Come detto in precedenza, sono diversi i casi in cui una neo mamma non riesce ad allattare al seno il proprio bambino, ad esempio il lavoro, il principale degli impedimenti, un ricovero ospedaliero, degli impegni familiari e via discorrendo.

 

Per ovviare a tutto ciò, è possibile ricorrere alla conservazione del latte materno, una procedura che permette di fare una “scorta” del proprio latte per poi proporlo al neonato anche in assenza della mamma, in modo che non debba rinunciare a quel prezioso nutrimento.

Attenzione all’igiene

Per conservare il latte materno non occorrono complicate procedure tuttavia è necessario seguire delle basilari ma importanti regole di conservazione per evitare che il latte venga contaminato diventando così un fertile terreno per i batteri.

 

Prima di estrarre il proprio latte – operazione che può essere effettuata sia manualmente che con l’aiuto di un tiralatte, sia esso manuale o elettrico – è necessario quindi lavarsi accuratamente le mani e il seno con acqua e sapone e asciugarsi con biancheria da bagno pulita.

 

Anche gli accessori devono essere ben sterilizzati (si può scegliere sia la sterilizzazione a caldo che a freddo), in particolar modo le parti che compongono il tiralatte ed i contenitori a chiusura ermetica, siano essi di vetro o plastica adatta a tale utilizzo, in cui verrà raccolto e conservato il latte materno.

Come conservare il latte materno

Dopo aver estratto il latte con il metodo scelto – tiralatte manuale o elettrico oppure manualmente – bisogna versarlo negli appositi contenitori, preferibilmente mono porzione, evitando di riempirli fino all’orlo. L’ideale sarebbe riempire i contenitori fino a tre quarti della misura complessiva (non dimenticate che il liquido congelato aumenta di volume).

 

Fatto ciò, bisogna etichettare ogni singolo contenitore riportando la data e l’ora di estrazione (questo consentirà di utilizzare sempre prima i più vecchi) e conservare il latte materno scegliendo uno dei seguenti modi: 

  • A temperatura ambiente: in questo caso è importante tenere conto delle temperature stagionali, maggiore sarà il caldo più breve sarà il tempo di conservazione;
  • In frigorifero;
  • In congelatore.

Tempi di conservazione del latte materno

I tempi di conservazione variano a seconda della modalità di conservazione: 

  • Il latte materno tenuto ad una temperatura ambiente non superiore ai 25 °C si mantiene circa 3 o 4 ore, in tal caso sarebbe opportuno offrirlo al bambino quanto prima;
  • Il latte materno conservato ad una temperatura inferiore ai 15 °C, ad esempio tenuto in una borsa termica raffreddata con blocchi ghiacciati, si mantiene per circa 24 ore;
  • Il latte materno scongelato si conserva in frigorifero a 0-4 °C per 24 ore;
  • Il latte materno fresco tenuto in frigorifero a 0-4 °C si conserva fino a 4 giorni;
  • Il latte materno tenuto nel settore freezer del frigorifero, purché con sportello autonomo, si mantiene 3 mesi;
  • Il latte materno tenuto in freezer a -20 °C si conserva 6 mesi (fonte).
 

ATTENZIONE! Queste indicazioni vanno seguite quando il latte materno viene consumato da un neonato in salute. Per i neonati prematuri o quelli affetti da malattie gravi le tempistiche di conservazione possono subire variazioni, in tal caso è necessario chiedere indicazioni all’equipe medica che segue il bambino.

 
Conservare il latte materno: come e quando farlo

Come utilizzare il latte materno conservato

Il latte materno fresco conservato in frigorifero può essere riscaldato immergendo per alcuni minuti il contenitore mono porzione in acqua tiepida oppure utilizzando uno scaldabiberon. Una volta riscaldato, il contenitore deve essere leggermente agitato per poter mescolare il latte e far si che la parte liquida si amalgami nuovamente alla parte più grassa.

 

Il latte materno congelato richiede invece una diversa procedura, questo infatti deve essere scongelato lentamente, seguendo una di queste procedure: 

  • Lasciarlo in frigorifero per circa 12 ore (soluzione da preferire) e, una volta scongelato, riscaldarlo in acqua tiepida o con lo scaldabiberon;
  • Mettere il contenitore a bagnomaria (l’acqua non deve mai essere bollente o superare i 37 °C).

Avvertenze importanti

È importante ricordare che il latte non deve mai essere scongelato a temperatura ambiente perché perderebbe le proprietà nutrizionali, oppure nel microonde perché potrebbe scaldarsi in modo non omogeneo ed ustionare il bambino.

 

Inoltre quello scongelato non deve mai essere ricongelato. In alternativa lo si può conservare in frigorifero (in tal caso deve essere usato nell’arco delle 24 ore) oppure lasciarlo a temperatura ambiente purché non si superino le 2 ore.

Il latte materno avanzato, quello precedentemente scongelato e riscaldato, deve essere gettato. Non bisogna mai riscaldarlo nuovamente o, peggio ancora, riproporlo al bambino.

Infine, tra i consigli su come conservare il latte materno, è importante ricordare che: 

  • Non bisogna mai mescolare il latte fresco, ossia quello appena estratto dal seno, con quello conservato in frigorifero o nel congelatore;
  • È normale che il latte scongelato presenti un sapore e un odore leggermente rancido, la colpa è di alcuni enzimi (lipasi) presenti nel latte materno. Tale fenomeno non incide sulla qualità e sulla bontà dell’alimento;
  • Il latte conservato nel frigorifero deve essere posizionato su un ripiano centrale e non nei ripiani dello sportello in quanto il primo ha una temperatura più stabile e costante rispetto al secondo.

 Articolo originale pubblicato l’11 Gennaio 2013, ultimo aggiornamento il 13 giugno 2024



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