I padri separati e divorziati sono ormai diventati i nuovi poveri della società italiana. Gli stipendi, ormai, bastano solo per provvedere all’assegno di mantenimento per ex moglie e figli.
Sempre più spesso sono costretti a rinunciare all’auto, alla casa, costretti a rivolgersi alla Caritas per avere un aiuto. Numerose sono le testimonianze di padri finiti in miseria, il cui stipendio se ne va per pagare gli alimenti a moglie e figli.
Uomini che hanno deciso di fare fronte comune e di aiutarsi reciprocamente:
“Dormo in auto perché passo quasi tutto lo stipendio alla mia ex moglie.
Insieme ad altri uomini separati andiamo a dormire sotto un ponte in zona industriale. In questo modo stiamo uniti e ci proteggiamo. Nel caso qualche malintenzionato si avvicinasse al gruppo di macchine, siamo tutti pronti a intervenire.
In macchina ho tutti i miei vestiti: è un mini appartamento su quattro ruote. Per lavarmi vado nei bagni dei bar e a volte in quelli degli alberghi. Qualche dipendente mi fa entrare per darmi una mano.
Spesso raggiungo in anticipo il luogo di lavoro, così sfrutto la toilette dell’ufficio per radermi. In questo modo sono sempre pulito e in ordine”.
E’ l’amara testimonianza di un impiegato cinquantenne che per mangiare deve ricorrere ai buoni pasto aziendali e dalle cene offerte dalla Caritas.
“Sì sono povero ed è incredibile perché ho un lavoro. Spero ancora in un futuro migliore, ma per il momento continuo a dormire in auto tra la paura e il grande freddo”.
A Padova, l’associazione “Padri Separati” si occupa di questo problema ed è attiva nel cercare di tutelare i figli minorenni che rischiano di perdere la vicinanza della figura paterna ed offre consulenze gratuite di carattere psicologico e socio-legale e cerca di sensibilizzare i cittadini su questi temi.