Le mamme che allattano al seno molte volte sono colte da dubbi che, in realtà, non sono altro che luoghi comuni.
Alcuni tra i più frequenti dubbi che possono sorgere sono:
Per produrre latte bisogna bere di più?
E’ il luogo comune per eccellenza che deve essere sfatato. Bisogna bere secondo le esigenze individuali e solo due sono i casi in cui bisogna incrementare l’assunzione di liquidi, quando si ha la febbre, perché gli sbalzi di temperatura possono causare un calo del latte e quando si svolge attività fisica, per reidratare la perdita di liquidi.
Quanto incide la dieta della mamma sul bambino?
Se è vero che il latte si modifica in base a ciò che la donna mangia è anche vero che le insufficienze alimentari capaci di compromettere la composizione del latte materno sono molto rare.
L’unico regime alimentare che non risulta compatibile con l’allattamento è quello strettamente vegetariano che priverebbe il bimbo e la mamma delle proteine necessarie per difendersi da alcuni rischi, come quello dell’anemia.
Bisogna prendere integratori alimentari quando si allatta?
Alcuni studi recenti hanno dimostrato che assumere integratori a base di calcio o ferro nelle donne che allattano è di scarsa utilità visto che il minerale in eccesso non viene assorbito ma espulso con le urine.
E’ vero che allattando bisogna mangiare per due?
Non è assolutamente vero, l’unica accortezza sarà quella di aggiungere alla dieta qualche caloria in più, aumentando di poco le abituali porzioni.
L’allattamento facilita il ritorno al peso forma?
Produrre latte fa spendere preziose energie, essendo un’attività che fa consumare calorie come un’attività sportiva.
Produrre circa un litro di latte richiede almeno 770 calorie, una spesa che evidenzia il ruolo fondamentale che l’allattamento ricopre nel recupero del peso forma.
Se poi all’allattamento si aggiunge una regolare attività sportiva, l’effetto dimagrante sarà più rapido ed efficace.
In ogni caso bisogna assolutamente evitare, durante l’allattamento, diete dimagranti e l’assunzione di prodotti sostitutivi dei pasti, che potrebbero non solo debilitare il nostro organismo ma anche incidere sulla produzione del latte.