Iniziamo oggi i saldi invernali. In Basilicata, Campania e Sicilia dal 2 gennaio sarà possibile fare acquisti scontati, in tutte le altre regioni si dovrà aspettare sabato 5 gennaio.
Quest’anno, secondo le stime della Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori (con un acquisto medio a persona di 150 euro), per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore abbigliamento e calzature.
«I saldi – ha commentato Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio – rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l’interesse di quasi sedici milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma, in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest’anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti».
In occasione degli sconti invernali, la Confcommercio ha stilato un utile vademecum per i consumatori, per il corretto acquisto degli articoli in saldo:
- Cambi. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi. Non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
- Prodotti in vendita. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
- Indicazione del prezzo. Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Questo il calendario dei saldi invernali regione per regione:
- Abruzzo: 5 gennaio – 3 marzo
- Basilicata: 2 gennaio – 2 marzo
- Calabria: 5 gennaio – 28 febbraio
- Campania: 2 gennaio – 31 marzo
- Emilia Romagna: 5 gennaio per 60 giorni
- Friuli Venezia Giulia: 5 gennaio – 31 marzo
- Lazio: 5 gennaio – 15 febbraio
- Liguria: 5 gennaio per 45 giorni
- Lombardia: 5 gennaio per 60 giorni
- Marche: 5 gennaio – 1 marzo
- Molise: 5 gennaio per 60 giorni
- Piemonte: 5 gennaio per 8 settimane
- Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio
- Sardegna: 5 gennaio per 60 giorni
- Sicilia: 2 gennaio – 15 marzo
- Toscana: 5 gennaio per 60 giorni
- Umbria: 5 gennaio per 60 giorni
- Valle d’Aosta: 5 gennaio – 31 marzo
- Veneto: 5 gennaio – 28 febbraio
- Bolzano (provincia)*: 5 gennaio – 16 febbraio
- Trento (provincia): i commercianti determinano liberamente i periodi in cui effettuare i saldi
*Per i comuni di Tires, Castelrotto, Ortisei, Santa Cristina, Selva Gardena, Renon, Sesto, Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia e Corvara dal 16 febbraio al 30 marzo. Per i comuni di Resia, Stelvio, Maso Corto e San Valentino alla Muta dal 2 marzo al 13 aprile.