L’amore arriva dove non può andare lo sguardo, spesso è una carezza senza mani, sempre è un istinto che non conosce ragione se non quella del cuore.
Noi donne intendiamo bene questi caratteri dell’amore perchè li viviamo divenendo madri, desiderando un figlio, portandolo in grembo, partorendolo e vedendolo crescere.
Guardate vostro figlio: non è meraviglioso?
Chiudete gli occhi: pensate ai tanti figli del mondo, immaginate quei bimbi che il destino ha collocato in terre emarginate, trascurate, povere e sfortunate;
pensate a quelle madri che guardando i loro bambini non ne vedranno la meraviglia ma la tristezza;
pensate alle donne che combattono la fame, il dolore e la sofferenza, che lottano per la propria sopravvivenza e per quella dei bimbi che hanno generato.
Pensate che il destino sottrae degli angeli alla miseria del mondo e ne condanna altri a nascere dove lo sviluppo è ancora una speranza lontana.
Ma allora i nostri figli, i figli di questo mondo avanzato, industrializzato, moderno e civile sono figli fortunati? Si lo sono e noi con loro siamo madri fortunate!
La prima sensazione che la mente genera da qualunque riflessione sul dolore è la negazione. In pratica istintivamente chi non vive il male ma lo osserva tende ad allontanarlo da sé.
Così diciamo a noi stesse: <<Cosa posso fare? Io sono una goccia nel mare>>.
È assolutamente vero nessuno può isolatamente fare nulla ed è ancora più vero che ciascuna di noi è una goccia in un’immensa distesa d’acqua.
Ma cos’è il mare se non una moltitudine di piccolissime e cristalline gocce d’acqua che anziché allontanarsi si avvicinano, anziché respingersi si uniscono.
Avete in mente l’immagine di una di quelle mareggiate estive che stravolgono il volto delle spiagge? Ebbene le onde, quelle alte e minacciose che divorano sabbia e ciottoli, cosa sono se non miliardi di fragili goccioline che insieme possono superare il mare, scavalcare la terra e mutarne l’aspetto.
Cambierebbe qualche cosa se ciascuna di noi si sentisse onda e non goccia? E cosa accadrebbe se ogni mamma usasse la fortuna della sua nascita in favore di chi è stato meno privilegiato dal destino?
Vita da Mamma ha deciso di “entrare in un‘onda” coraggiosa e intelligente che con trasparenza e serietà arriva a portare aiuto e sostegno in molte zone sfortunate del mondo. Tramite l’intera redazione del nostro sito e la sua amministrazione, grazie al progetto di Adozione a Distanza promosso dalla fondazione <<Aiutare i bambini>>, Vita da Mamma è diventata mamma di un gruppo di bimbi africani di Kitanga.
Oggi sulla nostra Vita da Mamme appuntiamo due fiocchi di maternità, uno rosa ed uno azzurro, perché sono “nati” i nostri bimbi di Kitanga.
Una adozione a distanza, in questo caso di un gruppo di bambini, consente di portare aiuto e sostegno ad un progetto di educazione ed assistenza mirato allo sviluppo dei giovani nella loro stessa terra. Curare la crescita dei piccoli e dei ragazzi in Africa significa tenerli vicini alle famiglie, ma anche far si che questi individui crescano come sapienti testimoni di tradizioni e culture antiche e preziose. Laddove un simile percorso di aiuto tutela la promozione di un migliore futuro, certo e possibile.
Idealmente tutte le amiche di Vita da Mamma da oggi sono diventate ancora una volta madri … mamme dei bimbi di Kitanga!
La redazione di Vita da Mamma, con l’ausilio della fondazione “Aiutare i bambini”, si impegna a tenere informate tutte le amiche dell’evoluzione del progetto in Kitanga e dei progressi dei nostri bimbi.
Per saperne di più sulla Fondazione “aiutare i bambini” e sull’adozione a distanza:
Fondazione “aiutare i bambini” Onlus
Tel. 02 70.60.35.30, Email adozioni@aiutareibambini.it
http://www.aiutareibambini.it/come-aiutarci/adozioni-a-distanza