Un nuovo bombardamento ha sconvolto la provincia di Ragga, nel nord della Siria nei pressi del confine turco, causando la morte di un centinaio di persone tra cui almeno 27 bambini.
Ma tutte le città della Siria sono travolte da attentati e scontri che ogni giorno fanno lievitare il numero delle vittime innocenti.
Pare che il regime di Assad abbia addirittura usato armi chimiche nell’attentato ad Homs della vigilia di Natale. L’accusa viene dal capo della polizia siriana Abdulaziz Jassim al- Shalal, che è passato dalla parte dei ribelli.
Il generale avrebbe disertato perché il regime avrebbe deviato la sua missione fondamentale che era quella di proteggere la nazione, trasformandosi in assassini.
Alcuni oppositori al regime hanno denunciato l’uso di gas velenosi da parte del regime nell’attentato di Hosm e, se tale notizia fosse confermata, rappresenterebbe uno spartiacque nell’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti del conflitto siriano.
Stati Uniti e Nato avevano già avvertito il regime siriano che l’uso delle armi chimiche non sarebbe stato tollerato e si aprirebbe, quindi, un nuovo scenario dove la comunità internazionale potrebbe decidere un intervento militare per accorrere in aiuto della popolazione civile.