Sono tantissime le coppie che desiderano un figlio e che per vari problemi non riescono ad averlo in modo naturale e, per ricorrere alla fecondazione assistita si può arrivare a pagare fino a 15,600 euro in Lombardia, mentre la media nazionale si aggira intorno ai 12,300 euro.
Cifre molto consistenti anche in considerazione del fatto che i rimborsi delle Asl sono pari soltanto a 1,934 euro, che in proporzione rappresenta una cifra irrisoria.
La legge 40, sulla procreazione medicalmente assistita, torna per la quinta volta dinanzi alla Corta Costituzionale grazie ad un ricorso promosso da una coppia portatrice di una malattia genetica, che ha rifiutato l’impianto di embrioni malati o non testabili, chiedendo che vengano utilizzati per la ricerca.
La legge 40 è stata rinviata numerose volte alla Consulta a causa dei dubbi sulla legittimità costituzionale circa la questione del numero degli embrioni impiantabili.
La Corte, con la sentenza n° 151, ha stabilito l’illegittimità costituzionale della parte in cui la legge prevedeva il numero massimo di tre embrioni da impiantare.
La nuova pronuncia della Consulta è molto attesa in quanto, nei mesi scorsi la Corte Europea dei diritti umani aveva bocciato la nostra legge considerandola incoerente. Il governo italiano, naturalmente, ha presentato ricorso avvero tale pronuncia.