Sul web ancora “riecheggia” la telefonata in diretta televisiva di Michele Misseri a Barbara D’Urso nel corso della trasmissione Domenica Live andata in onda domenica scorsa, 9 dicembre.
La conduttrice, intenta ad intervistare in diretta una delle testimoni chiavi del processo in corso a Taranto per la morte della giovane 14enne Sarah Scazzi, Anna Pisanò, la quale accusa dell’omicidio Sabrina Misseri, è stata interrotta proprio dal contadino di Avetrana.
Lo stesso infatti, seguendo la trasmissione da casa, non ha resistito all’impulso di intervenire, controbattendo a quelle che lui stesso ha definito bugie.
Furioso ed irritato, “zio Michele” ha così ribattuto:
“La verità non la sa ancora nessuno, quando uscirà poi vedremo chi ha ragione. Non sono stato mai creduto e Anna Pisanò non la passerà liscia. Prima di parlare dovete vedere la verità. Scusate, ma sono arrabbiato perché voi vivete solo di applausi e non della verità. La verità la so solo io, nessuno sa niente. A furia di dire bugie su Sarah in tv, la gente non crede più a quello che dico, anche se dico la verità.”
Stando a quanto affermato, Misseri ritiene di non essere creduto solo perché sono gli stessi media a distorcere la verità e non a causa delle sue continue ritrattazioni e/o cambiamento di versione dei fatti.
Ma, a quanto pare, il contadino non è l’unico a concedersi ritrattazioni.
Infatti, durante l’ultima udienza del processo per l’omicidio della giovane Scazzi, svoltosi nella giornata di ieri a Taranto presso la Corte d’Assise, anche la psicologa e consulente del carcere di Taranto, Dora Chiloiro, ha fatto dietro front, ritrattando una sua dichiarazione.
Interrogata dalla difesa di Sabrina Misseri, la dottoressa ha dichiarato che Michele Misseri, nel corso dei loro colloqui tenutisi in carcere, “non ha mai parlato di aspetti riguardanti la sua responsabilità nel delitto”.
In poche parole, Misseri non ha mai confessato l’omicidio della nipote Sarah alla psicologa Chiloiro.
“Si è trattato di ascolti, non di domande. – ha affermato la dottoressa – Ci siamo soffermati sulle sensazioni e sulle emozioni legate al momento della detenzione come si fa nei colloqui di ingresso. Non confermo quello che ho detto nell’udienza preliminare del 7 novembre 2011. Sono stata imprecisa poiché sono stata confusa dalle riunioni di staff che si tenevano in quel periodo e dal fatto che si parlava spesso di Misseri”.
Una vera e propria ritrattazione dunque attraverso la quale la stessa esclude di “aver avuto incontri diversi da quelli registrati”, ossia quelli avvenuti il 10, il 13 e il 17 ottobre del 2010.
Una ritrattazione per la quale la stessa è stata rinviata a giudizio per falsa testimonianza.