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Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento

di Maria Corbisiero

16 Dicembre 2020

Oltre alle classiche palline, le scintillanti luci e il puntale a forma di stella o angelo, sono in molti a completare l’addobbo del loro albero di Natale con luccicanti fili di color oro e/o argento che, posizionati in modo casuale sui verdi rami, donano all’abete una maggiore luce.

Ma vi siete mai chiesti come nasce questa tradizionale usanza? La storia dei fili d’oro e d’argento appartiene ad una serie di leggende sul Natale da poter raccontare ai bambini e rendere ancor più unica e magica l’atmosfera natalizia.

 

Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento

Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento.
Foto diritto d’autore: Olga Yastremska© 123RF.com – ID Immagine: 42053135 con licenza d’uso.


 

Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento.

 

La storia dei fili d’oro e d’argento ha origini tedesche ed è maggiormente nota come la leggenda delle ghirlande di Natale.

Si narra che, in vista delle festività natalizie, e lasciandosi trasportare dall’allegra e spensierata magia che caratterizza questo periodo, una mamma decise di rassettare tutta la casa per abbellirla e addobbarla.

 

Era il giorno della vigilia di Natale di molto tempo fa quando la donna, armata di scopa e strofinacci, iniziò a pulire e riordinare tutte le stanze facendo scappare tutti i ragni che lì avevano tessuto le loro ragnatele. Questi ultimi, per evitare di essere cacciati via, o peggio ancora di venir schiacciati dai colpi di ramazza, si rifugiarono in soffitta in attesa che la frenetica attività casalinga cessasse.

La mamma continuò a lungo con il suo bel da farsi: spolverò le mensole, sistemò il camino, rassettò il salone ed infine preparò l’albero di Natale e sistemò tutti gli addobbi. A lavoro ultimato, si ritirò nella sua stanza a riposare.

 

Finalmente nella casa regnava il silenzio, una calma che convinse i ragni dello scampato pericolo e li fece uscire dai loro nascondigli. Abbandonata la soffitta, gli stessi iniziarono a scendere giù per le scale, curiosi di scoprire cosa fosse successo e perché la padrona di casa si era agitata così tanto e per tutto il giorno.

Gradino dopo gradino, guardinghi ed accorti a non essere visti o uditi, i ragni si guardarono intorno affascinati da tanta pulizia e splendore: i nastri lucenti appesi ai lampadari, le candele che brillavano sulla tavola, le calze rosse appese al camino ed il luccicante albero di Natale completamente addobbato a festa.

 

Sorprese ed entusiaste per la bellissima novità, le piccole creature iniziarono a perlustrare l’abete salendo e scendendo lungo i rami, girandoci intorno ed ispezionandolo da cima a fondo. Così facendo però, senza neanche rendersene conto, iniziarono a ricoprirlo di ragnatele, polverosi fili che avvolsero tutto l’albero rendendolo grigio e privo di ogni luccichio.

 

Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento

Leggende di Natale: la storia dei fili d’oro e d’argento.
Foto diritto d’autore: choreograph© 123RF.com – ID Immagine: 46206465 con licenza d’uso.


 

Nella storia dei fili d’oro e d’argento si racconta che proprio in quel momento arrivò Babbo Natale che, scendendo dal camino, fu sorpreso e allo stesso tempo divertito dell’accoglienza ricevuta: tanti ragni saltellanti e felici sopra ad un albero di Natale che aveva perso la sua luce.

 

Pensando alla fatica della donna e all’impegno che aveva messo nel rassettare e pulire, ed immaginandola triste e sconsolata davanti al polveroso albero, Babbo Natale decise di donarle una sua magia e trasformò quelle grigie ragnatele in meravigliosi fili d’oro e d’argento.

Nacque così l’usanza di addobbare l’albero di Natale con quei rilucenti addobbi.

 

Ascoltando la storia dei fili d’oro e d’argento verrebbe da chiedersi se non sia il caso di aggiungere anche un piccolo ragnetto sull’abete addobbato, dopotutto, secondo la leggenda qui sopra narrata, è anche merito loro se oggi il nostro albero di Natale può vantare questa luccicante decorazione.

 


 

Articolo originale pubblicato il 26 Novembre 2012 e aggiornato al 16 Dicembre 2020



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