Dal 5,2% al 17.1% in sei anni: sono le richieste di aiuto per percosse e maltrattamenti pervenute al servizio 114 Emergenza Infanzia di Telefono Azzurro. Da gennaio 2006 ad agosto 2012 quasi una denuncia su cinque è stata per abuso fisico.
Sono i dati raccolti e diffusi da Telefono Azzurro che ha presentato il «Dossier 2012 sull’Emergenza infanzia in Italia e nel mondo» durante un convegno che si è tenuto ieri nella Sala Zuccari del Senato.
In sei anni sono raddoppiate le denunce per casi di grave trascuratezza (dal 5,7% al 10,4% delle segnalazioni totali), e sono aumentati i casi di abuso psicologico (dall’8,3% al 12,9%), di “inadeguatezza genitoriale”, cioè l’incapacità a svolgere il ruolo educativo di padre o madre (dal 6,3% al 10,2%), di violenza domestica tra genitori (dal 7,9% al 9,7%) e di disagi emotivi comportamentali (dal 2,2% al 5,2%).
Nel 2012 sono state 4 in media le richieste d’aiuto al giorno pervenute al numero di emergenza di Telefono Azzurro, 115 al mese.
Il Nord è l’area territoriale in cui sono stati gestiti più casi d’emergenza (42,8%), al Centro sono stati il 23,4% e al Sud il 23,8%. Il negativo primato va alla Lombardia (15%), seguita dal Lazio (14,5%) e dalla Campania (12,6%).
A prevalere sono le richieste d’aiuto per bambini fino ai 10 anni (64,2% dei casi), in egual misura maschi (51,6%) e femmine (48,4%), e il pericolo maggiore per i minori è tra le mura domestiche (63,1%), il 18,3% per strada, il 5,7% a scuola (5,7%) e il 3,7% in casa di amici e parenti.
Nel 78,3% dei casi il presunto responsabile del disagio del minore è uno dei genitori, nel 44,8% si tratta della madre e nel 33,5% del padre.
Le richieste di aiuto al 114 sono pervenute soprattutto nella fascia serale-notturna (35,9%) e il sabato e la domenica (21,2%).
Nei primi otto mesi del 2012, il 19,5% delle segnalazioni ha riguardato un bambino straniero, nella maggior parte dei casi nato in Italia (36%).
Il 50% dei minori per cui è stato un intervento di aiuto vive con entrambi i genitori, il 33,1% con la sola madre. Nell’88,9% dei casi è stato un adulto a chiamare per segnalare una situazione di disagio vissuta da un bambino.
«Sicuramente in tutto il mondo, e quindi anche in Italia, quando c’è una crisi economica aumentano gli abusi sui bambini, soprattutto in famiglia – ha dichiarato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro -, se mancano risorse e competenze dei servizi possono costruirsi situazioni di disagio e sofferenza per i minori. Non bisogna far ricadere la crisi sulle fasce deboli, sui bambini, non si possono tagliere dai bilanci dello Stato fondi per l’infanzia, bisogna investire. Occorrono strumenti adatti e risorse adeguate: se non ci sono i servizi, i bambini non possono chiedere aiuto e nelle situazioni di emarginazione, violenza e devianza si interviene con difficoltà e in ritardo. Occorre formare i genitori – ha concluso Caffo – affinché investano le loro risorse, seppur scarse, sulla cura e sull’educazione dei figli».
«I bambini sono il nostro futuro – ha sottolineato Renato Schifani, presidente del Senato – ma anche la parte più fragile e indifesa della nostra società. Le minacce alla loro serena crescita sono molte e spesso subdole. È un dovere quindi di tutti noi mantenere sempre alta l’attenzione sui loro diritti e le loro libertà».