E’ in programma in vista del 2015 un vasto piano di riduzione del personale che coinvolge almeno 20.000 posti di lavoro nelle principali banche italiane.
Il programma di riduzione parte dal taglio delle filiali che si ripercuoterà, naturalmente, sui suoi impiegati.
Le cifre sono importanti, visto che, ai 20.000 esuberi bisogna aggiungere 35.000 prepensionamenti che riguarderebbero quei dipendenti ai quali mancano sette anni per la pensione e che potrebbero usufruire del Fondo esuberi.
Il segretario generale del sindacato di settore FABI, Lando Maria Sileoni, dice al riguardo che” le banche vorrebbero per questi lavoratori un prepensionamento obbligatorio, ma su questo il nostro ‘no’ è categorico: il prepensionamento obbligatorio, infatti, prevede che al lavoratore sia erogato solo il 60% della retribuzione e per tutti gli anni che è a valere sul Fondo”
I gruppi bancari interessati dal problema sono Monte dei paschi di Siena, Gruppo Unicredit, Gruppo Ubi, Gruppo BPER e Gruppo Banco Popolare.
Si possono considerare salvi i dipendenti del Gruppo Intesa San Paolo grazie al recente accordo che tutela dipendenti e gli apprendisti assunti entro il trenta settembre 2012.