Quanto è importante il linguaggio? La parola è espressione, verbalizzazione dei sentimenti e comunicazione. Un bimbo che non parla, che in età scolare ha ancora difficoltà verbali serie, ingenera spesso preoccupazione nei genitori. Comunemente in casa, luogo della sicurezza e degli affetti, il piccolo riesce a farsi comprendere, comunica anche con il linguaggio del corpo e degli affetti sopperendo in molti modi al ritardo della parola. Diversamente, a scuola e fuori dalle pareti domestiche, cosa accade ad un bambino che non riesce a comunicare bene?
La mamma di Paolo ha, in merito a questo problema, chiesto aiuto alla nostra logopedista:
<<Dott.ssa mio figlio Paolo è un bambino di 4 anni che quando parla non sempre viene capito. Molte sono le lettere che dice male. In famiglia è sereno perché tutti lo capiamo, ma a scuola invece comincia ad avere dei problemi le maestre non lo capiscono, i compagni non giocano con lui perché non lo capiscono, le maestre mi riferiscono che ultimamente sta cominciando ad avere degli atteggiamenti aggressivi e oppositivi.
Cosa mi consiglia di fare?>>
Qui di seguito la risposta della dott.ssa Michela Del Prete:
<< Da quanto lei mi scrive capisco che suo figlio avrà molte dislalie, ovvero molti foni(lettere) distorti . L’intellegibilità dell’eloquio molte volte è determinata non solo da come il bambino pronuncia i foni ma, anche, come questi vengono organizzati nella parola. Molti bambini compiono errori come: semplificazioni di nessi consonantici( es. spada →pada, stella→sella),invertono l’ordine delle sillabe( topo→poto, tavolo→talovo, ecc), ripetono sillabe all’interno della parola (tavolo→talolo ecc).
Questi e molti altri errori fanno si che l’intellegibilità dell’eloquio sia compromessa, tali difficoltà viene denominata da noi specialisti DISTURBO FONETICO-FONOLOGICO. In tal caso sarebbe opportuno far visitare suo figlio da un Foniatra (medico specialista) per verificare se sia opportuno un ‘intervento logopedico.
Intervenendo sul linguaggio avremo di riflesso anche un risultato positivo sul comportamento. A casa cercate però di non anticiparlo nelle richieste, nel parlare; se si esprime a gesti (indicando le cose) esigete che le denomini anche se in maniera errata; quando sbaglia non corregetolo dicendo ” hai sbagliato si dice tavolo non talolo” ma semplicemente dite la parola giusta.>>