L’inganno delle diete: Avete fatto una dieta e siete dimagriti velocemente? State attenti agli effetti a lungo termine.
Diversi studi hanno ormai dimostrato (ma pochissimi ne parlano) che la dieta, intesa come regime nutrizionale restrittivo ma transitorio, predispone il soggetto ad aumentare di peso a lungo termine, anche qualora sia stata efficace nel far perdere momentaneamente e velocemente peso.
La spiegazione è da ricercarsi sia su un piano metabolico sia su quello psicologico e comportamentale.
Ogni volta che viene ridotto l’apporto di sostanze nutritive all’organismo, il corpo si difende automaticamente leggendo l’evento come una minaccia alla propria esistenza ed abbassando il metabolismo basale. Cerca, cioè, di ottimizzare il rendimento, assimilando in modo più efficiente gli 
alimenti, e di minimizzare il dispendio. Succede, così, che dopo un rapido iniziale calo di peso, il processo di diminuzione ponderale (imputabile alla perdita di acqua rilasciata dal glicogeno, dovuta alla riduzione dell’assunzione di carboidrati) si arresta e non si dimagrisce più, se non molto lentamente (ridotta la perdita di acqua, il consumo delle riserve energetiche a scapito del tessuto adiposo avviene molto più lentamente). A questo punto si verifica lo stallo del dimagrimento, che può portare al sabotaggio della dieta stessa: la persona che a fatica ha mantenuto il controllo sul cibo non ha più la spinta motivazionale che le deriva dai risultati positivi della dieta ed allenta il livello di restrizione, concedendosi qualche «sgarro». Così, il peso, anziché rimanere al livello desiderato, tende a rimbalzare, a tornare al valore di partenza e, a volte, addirittura a superarlo.
Successivamente, come spesso accade, viene intrapresa una nuova dieta per rimediare all’insuccesso prodotto dalla prima, ma il meccanismo si ripete. E a lungo termine invece di dimagrire si ingrassa.