Nel 2000 una ragazza di appena vent’anni, Sonia De Gregorio fu accoltellata ed uccisa dal marito.
Oggi, dopo dodici anni, la storia torna alla ribalta perché i genitori hanno deciso di citare in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed i Ministeri dell’Economia e della Giustizia, per ottenere il risarcimento dei danni che l’omicida non ha mai versato.
La somma ammonterebbe ad 1.150.000,00 euro mai versata e che ora viene reclamata.
Ma la rabbia dei genitori esplode allor quando, ad ottobre, grazie all’indulto, il marito della figlia esce di prigione prima della fine della pena. Per questa ragione i genitori e la figlia di Sonia sono scappati dalla cittadina di Cino, dove avevano sempre abitato, per paura di rincontrare l’uomo.
Ed oggi, al danno si aggiunge anche la beffa.
Infatti, l’Agenzia delle Entrate ha chiesto agli eredi della ragazza di versare l’imposta di registro di 27.000,00 euro, a titolo di anticipo sulla somma stabilita in sentenza quale risarcimento del danno.
Si tratta di una imposta che va versata a prescindere dall’effettivo incasso del risarcimento e, quindi, il signor De Gregorio, assistito dai suoi legali, ha deciso di citare lo Stato, ergendosi portavoce di tanti che, come lui e la sua famiglia, subiscono questo tipo di ingiustizie.
L’iniziativa del papà della vittima ha così colpito l’opinione pubblica che pare che l’Agenzia delle Entrate abbia fatto dietro front. Non ci resta che aspettare ulteriori sviluppi.