Sono ancora accesi i riflettori sulla vicenda del bambino di 10 anni prelevato, mercoledì mattina, con la forza dalla polizia presso una scuola elementare di Cittadella, una paese in provincia di Padova.
Il nonno e la zia materni, presenti al momento del “prelievo forzato” del bambino e autori del video choc poi trasmesso nel corso della puntata di “Chi l’ha visto?”, sono stati segnalati dal Tribunale di Padova e si prospetta, contro di loro, una denuncia per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Tale denuncia, inoltre, è estesa ad una terza persona, probabilmente il genitore di un compagno di scuola del bambino.
Intanto il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano ha rinnovato le scuse effettuate dal Governo, affermando che:
“La crudezza di quelle immagini (chiaramente riferendosi al video – ndr) offusca e rischia di far dimenticare tutti gli altri casi in cui le forze di polizia operano a tutela dei più fragili e indifesi” e aggiungendo che “è stata già disposta un’inchiesta interna sull’intervento della Polizia, volta a verificare, con puntualità ed obiettività, le cause di un comportamento che, senza voler anticipare alcun giudizio, non è sembrato adeguato rispetto a un contesto ambientale piuttosto difficile ed ostile, che avrebbe potuto suggerire diverse modalità operative”.
E mentre ci si interroga e ci si incolpa sulla scioccante vicenda, sulle responsabilità da addossare agli agenti, quelle che implicano i genitori, la cui esasperante lotta ha portato il bambino a tale triste epilogo, e sulle accuse ora mosse agli altri parenti del giovane, la Onlus che si è fatta carico del suddetto bimbo fa sapere che:
“Il bambino ha passato una notte tranquilla e contiamo di inserirlo in una scuola di Padova nei prossimi giorni non appena sarà passato tutto questo clamore che certo non fa bene a quella che è una vittima di questa situazione”.