Ieri sera si è svolta la seconda parte del grande concerto spettacolo di Adriano Celentano, Rock Economy, nuovamente trasmessa in diretta su Canale 5.
Contrariamente alla prima parte, svoltasi lunedì, caratterizzata soprattutto da canzoni che hanno rievocato il passato artistico del celebre cantante, stavolta c’è stato il tanto atteso monologo.
Adriano ha voluto esprimere la propria opinione sul suo palco, ha voluto condividere il proprio pensiero con i 12mila spettatori presenti all’Arena di Verona, menzionando temi a lui molto cari: l’ambiente, la natura e il rispetto per quest’ultima.
“La parola magica è lo scatto – afferma Adriano – uno scatto che prima o poi si dovrà fare. Uno scatto di rabbia o una scintilla, che potrebbe dar luogo a una vera e propria rivoluzione della nostra vita sulla terra. Può sembrare un discorso utopistico ma nelle pieghe delle utopie c’è il segreto della sconfitta di una crisi che riguarda intero pianeta …. È assurdo e ridicolo pensare che il casino che sta succedendo nel mondo sia dovuto a speculazioni economiche, che non sono altro che una crisi che ha radici molto più profonde. Le sue onde si sono propagate su tutta la terra, ma l’unico vero epicentro è in ognuno di noi. Noi siamo come tanti pezzi di un motore che non trovano più la via dell’ assemblaggio, per la messa in moto di un mondo diverso”.
Celentano continua ipotizzando come “oleare e assemblare” al meglio questa macchina:
“Finita la serata ognuno di noi tornerà ad essere solo nella propria casa, in attesa di un altro evento, tra 15 giorni o in primavera, che ci farà tornare a stare insieme. Stare insieme significa essere legati da qualcosa che ci tiene uniti anche quando siamo soli. Ma noi questo qualcosa non ce l’abbiamo. Questo non l’hanno capito i politici. Una volta ce l’avevamo, ma ora sta tornando, forse è l’aria di Verona. Si tratta di riconoscere il filo sottile che ha la potenza di legarci tutti insieme in un unico ideale. Credere in un unico progetto, amarlo, ci rende più felici”.
Ritorna poi sul palco l’amico di sempre, Gianni Morandi, che, dopo aver ironizzato sui tre economisti intervenuti la sera precedente, omaggia Lucio Dalla cantando Caruso:
“Ci siamo incontrati diverse volte – afferma Celentano – avevo molta stima di lui, mi è dispiaciuto tanto. Ma so che lui è contento. Sta facendo tanti concerti”.
Adriano, dopo due ore di concerto, saluta il suo pubblico con due dei suoi più grandi successi: Azzurro e Prisencolinensinainciusol.
Sarà un definitivo addio o un arrivederci?