Il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 14enne di Avetrana scomparsa il 26 agosto del 2010 e ritrovata cadavere quasi due mesi dopo, è arrivato alla sua 23° udienza svoltasi nella giornata di ieri, 2 ottobre 2012.
I testimoni più attesi erano Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, lo zio di Sarah che in un primo momento si autoaccusò del delitto, accusati entrambi di soppressione di cadavere.
I due teste, infatti, secondo quanto riportato dall’accusa, avrebbero aiutato il contadino di Avetrana a liberarsi del corpo della giovane, gettandolo nel pozzo di contrada Mosca, luogo ove poi è stata ritrovato.
I due imputati si sono avvalsi del diritto di non rispondere, portando così la Corte di assise di Taranto ad acquisire i verbali delle deposizioni effettuate da entrambi, in veste di testimoni prima e di indagati poi.
L’avvocato Vito Russo invece, anche lui chiamato a deporre oggi, attualmente imputato per favoreggiamento personale (secondo l’accusa avrebbe “favorito” la sua ex cliente Sabrina Misseri – ndr) e per intralcio alla giustizia, ha deciso di rispondere alle domande postegli in aula.
Russo ha così negato di aver minacciato Ivano Russo, ragazzo il cui amore si presume fosse conteso dalle due cugine, Sabrina e Sarah, né di aver mai solo pensato di distruggere alcuni verbali relativi alle indagini difensive, sostenendo invece che quest’ultimi fossero stati archiviati perché contenenti domande troppo generiche.
Ora c’è grande attesa per la prossima udienza fissata per il 23 ottobre quando verrà chiamato a testimoniare Michele Misseri, uno dei personaggi chiavi dell’intera vicenda.