Sei una di quelle mogli e mamme che va al supermercato con la lista della spesa precisa e perfetta per evitare sprechi? E lo fai perché, non solo gli sprechi non ti piacciono, ma non te li puoi proprio permettere?
Siete una di quelle famiglie avvilite dal mutuo perché la rata mangia una bella fetta dello stipendio ed arrivare a fine mese diventa un’impresa?
Siete una delle molte coppie da sabato sera in casa? E preferite il divano del vostro salotto perché, malgrado il piacere della compagnie e la voglia di svagarsi, uscire costa troppo?
State pensando alle vacanze? E dovete trovare il modo di farle in economia perché i soldi non bastano mai?
Se leggendo queste domande non avete fatto altro che rispondere “SI”, allora rappresentate la famiglia media italiana.
Le nostre famiglie – definite medie nei rapporti ufficiali, nei comunicati stampa ed in genere nel linguaggio giornalistico, sono nella realtà il cuore pulsante del Paese. Noi siamo la forza lavoro, siamo i consumatori e siamo la speranza nel futuro perché facciamo e cresciamo i piccoli italiani. Dovremo essere tutelati e sostenuti, eppure siamo i soggetti attualmente più vessati dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro, dal caro vita, nonché dalla assenza e scarsità di servizi ed infrastrutture.
È stato pubblicato il Rapporto sui Diritti Globali 2010, il documento firmato dalla ONLUS Società Informazione, si propone di analizzare diversi aspetti della globalizzazione.
Il rapporto presenta un’Italia in allarme rosso per il debito delle famiglie e per l‘emergenza casa:
– nel 2009 l’indebitamento delle famiglie italiane ha raggiunto quota 524 miliardi di euro;
– e si stima che, entro il 2011, 150mila famiglie saranno sfrattate e perderanno la loro attuale casa.
Le culle vuote, le sempre crescenti difficoltà a costruire un proprio “nido d‘amore” e l’evidente spostamento in avanti nel tempo della prima esperienza di maternità, sono conseguenze dirette ed inevitabili di una crisi economica sempre più stringente e preoccupante.
L’assenza di lavoro è assenza di danaro, è un cancro per la società perchè impedisce ai giovani di progettare il futuro e di viverlo come vorrebbero.