Dopo una pausa estiva, martedì 18 settembre si riaprirà il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 14enne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010.
Le principali imputate del processo sono Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina della vittima, accusate di sequestro di persona, concorso in omicidio volontario e soppressione di cadavere.
In attesa che riprendano le udienze davanti la Corte di Assise del Tribunale di Taranto, Concetta Serrano, mamma di Sarah, concede un’intervista alla trasmissione di Rete4 “Quarto Grado”, in onda stasera alle ore 21.10.
Grazie ad un’anticipazione fornita dal TgCom24, si intuisce che la fiducia che la signora Serrano ripone nella giustizia, va pian piano affievolendosi:
“Ma questo processo perché si svolge? A chi serve? Chi se ne avvantaggia? La vittima? Non direi proprio. Se la giustizia deve rendere a ciascuno il suo, a Sarah cosa verrà corrisposto?”.
Sono più che evidenti e sentite le parole di una madre che, due anni fa, ha perso sua figlia, la sua bambina, un dolore che di certo non può essere descritto a parole, né tantomeno può essere intuito:
“Non so se ci sia ancora poco o molto da scoprire sull’omicidio di mia figlia. L’importante è che si arrivi alla verità. Questo è un segreto che si portano dentro Cosima e Sabrina e non so come facciano a sopportare questo peso atroce sulla coscienza, ammesso che ne abbiano una”.
Mamma Concetta mostra tutto il risentimento provato, e che prova tutt’ora, verso chi ha si sospetta abbia ucciso sua figlia, la sorella Cosima e la nipote Sabrina; persone di famiglia, consanguinee quasi insospettabili:
“Mia figlia è stata vittima della cattiveria di Sabrina e Cosima. Il fatto che mia sorella, insieme alla figlia, abbiano rincorso Sarah, mi fa pensare a qualcosa di più squallido della gelosia. Secondo me oltre a quello ci sono altre cose…… Quel 26 agosto ho avuto l’impressione che a Sarah fosse accaduto qualcosa di grave, ma non sapevo di preciso cosa. Mai avrei immaginato nulla del genere”.
Era l’istinto materno? Quel legame impalpabile, ma allo stesso tempo così forte, che lega una madre alla propria figlia?