La coppia Albano e Romina trova nella difesa del patrimonio naturale della Puglia un motivo di unione, accordo e coesione.
Un ecosistema è una struttura naturale costituita da un insieme di organismi animali e vegetali capaci di vivere in equilibrio sia tra loro che con l’ambiente circostante.
La terra ed il mare sono ecosistemi e Noi uomini ne siamo parte.
Tuttavia i meccanismi naturali dell’ecosistema globale oggi non funzionano più, essi sono stati alterati dall’inquinamento che ha usurpato la natura.
Il progresso (e nel suo ambito particolarmente l’industrializzazione) ha cambiato i sistemi di produzione e ha distratto l’uomo dall’uso di materie prime naturali e biocompatibili col suo ecosistema.
Attualmente l’uomo produce beni non biodegradabili; non adopera prevalentemente materiali compatibili con i sistemi di smaltimento organici e naturali di terra e mare; inquina usando le vie dell’acqua, mari e fiumi, come canali di “liberazione” del pattume e per giunta è malato di sovra consumo con conseguente eccesso di produzione di immondizia.
Queste sono evidenze palesi e le acque di molte coste italiane sono più o meno visibilmente inquinate.
Il “politichese”, lingua complicata dall’incapacità \ impossibilità di risolvere i dilemmi per cui i politici sono chiamati a rappresentare il popolo, esprime le suddette questioni sintetizzandole in un altro, ulteriore e collegato problema: i depuratori.
Ai bambini si insegna a non rispondere con un interrogativo ad una domanda dei genitori:
<<Luigi perché non mangi?>>;
<<Mamma perché hai cucinato questa pasta?>>.
Ai politici ancora non abbiamo insegnato a non tradurre in diversi problemi i mali del Paese che sarebbe meglio risolvere alla radice e con meno polemiche.
Oggi la ritrovata armonia tra Romina Power e Albano Carrisi, determinata dall’intenzione nobilissima di proteggere la Puglia e le sue bellezze, riporta all’attenzione di tutti il problema dell’inquinamento delle coste italiane e la questione della depurazione.
La scorsa settimane Romina Power indirizzava una lettera aperta al governatore della Puglia Vendola. Nello scritto garbatamente chiedeva delucidazioni sul progetto “Scarico al Mare ” in Manduria e lo faceva come ogni cittadino potrebbe e dovrebbe fare, rivolgendosi alle autorità competenti, quando nutre dubbi sull’operato dell’amministrazione e sulle sue scelte.
<<E’ dal 1969 che frequento la Puglia – ha scritto la Power – una terra che amo visceralmente per la sua natura incontaminata e per le sue spiagge dal profumo inconfondibile con acque trasparenti, sia d’estate che d’inverno.
L’ho ammirata particolarmente quando ha fatto ”restaurare” le dune. Ho pensato:“finalmente uno che ama e protegge la natura!”
Ultimamente, invece, sono rimasta molto perplessa nell’apprendere che Lei non interviene nel progetto “Scarico al Mare ” in Manduria.
Questo progetto violenta tutti i valori per i quali sia Lei, che io abbiamo sempre lottato. Oltre a costituire un pericolo per l’habitat naturale di varie specie di animali, se diventa effettivo, costituirà un pericolo anche per la salute delle persone che vivono vicino a quello scarico, contaminando l’acqua in maniera irrevocabile, rendendo impossibile bagnarsi in un mare fino ad ora pulito.Inoltre, a Porto Cesareo si trova l’Area Marina Protetta, la quale ha un sistema ecologico molto delicato.
Come si può permettere di fare uno scarico di acqua nera in questo luogo protetto? Come vivranno gli animali e come faranno i bagni i nostri figli? Ed I figli dei nostri figli? E la pesca? Cosa mangeremo? Pesce contaminato.
Mi piange il cuore sapere che la bellissima Puglia con spiagge uniche, ammirate da gente di tutto il mondo, diventi invece una pattumiera galleggiante apportatrice di malattie. Ci dimostri, invece che esiste veramente un’Italia migliore intervenendo e vietando questo progetto.>>
Chiaro è che Romina Power non è Maria Rossi ed una sua pubblica protesta riesce ad avere un’eco significativa sugli organi di stampa.
Sebbene la missiva fosse indirizzati direttamente a Vendola, alla domanda della Power ha replicato l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati.
Anche i politici soffrono di “ansia da prestazione”, loro hanno spesso qualche difficoltà ad esprimere quei nodi importanti del governare per cui di fatto la gente comune affida loro le redini dell’amministrazione locale e nazionale.
Spesso fanno come Luigi e rispondono alla mamma con un’altra domanda spostando il problema.
Nel caso di specie dal progetto “Scarico al Mare ” in Manduria l’assessore Fabiano Amati è passato ad una più ampia discussione sulla depurazione intesa come problema di difficile soluzione.
<< Purtroppo – ha scritto l’assessore nella sua pubblica replica – la storia della depurazione non e’ assimilabile al Ballo del Qua Qua, e’ un po’ piu’ complicata.
Se ci fosse un’alternativa vera allo scarico in mare delle acque nere, la perseguiremmo. Ma noi abbiamo previsto un impianto di depurazione terziario, il migliore in circolazione, con condotta sottomarina e predisposto per l’impianto di affinamento che rende la risorsa riutilizzabile in agricoltura.
Le opere, dopo contenziosi e ricorsi davanti al Tar e al Consiglio di Stato nei quali abbiamo avuto sempre ragione, sono in fase di appalto e tra un po’ verranno aggiudicate.>>
Albano Carrisi, leggendo nell’ironia sul Ballo del Qua Qua un’esemplificazione troppo bassa rispetto ad una richiesta di chiarimenti importante come quella della ex moglie, è intervenuto difendendo la Puglia e la sua Romina.
La richiesta della Power e l’interessamento di Albano Carrisi non vanno sminuiti, non vanno ridotti ad una vicenda di gossip concentrata su una ritrovata armonia tra ex.
La vicenda, a parte la correttezza o meno del progetto “Scarico al Mare ” in Manduria, va guardata con più profonda attenzione perché in vero essa è lo specchio di un’esigenza comune: recuperare le risorse naturali dell’Italia.
La nostra terra, vicina al collasso economico e di conseguenza sociale, ha una risorsa di inestimabile valore: le bellezze naturali. Così un buon mare può ancora dare origine ad un ottimo indotto turistico. In questo senso più lettere autorevoli, serie e garbate come quelle di Romina e Albano dovrebbero giungere ai Governati per sollecitare l’attenzione di tutti ai problemi del nostro paese.