C’era una volta un bosco in cui vivevano tantissimi animali.
Il corvo, che si riteneva l’animale più furbo di tutto il bosco, era appena riuscito a rubare da una bancarella di un venditore, un pezo di grossa e succolenta carne. Inorgogliosito dalla bravata, fece il giro di tutto il bosco, ostentando il bocconcino, poi andò a posarsi su un albero, pronto a gustarsi il bottino rubato. La volpe, attirata dal profumino della carne, notò il corvo sul ramo, gli si avvicinò pensando: “Io sono l’animale più furbo e ora dimostrerò la mia furbizia, o non son più degno di chiamarmi volpe”.
Fù così che avvicinatosi all’albero iniziò ad indirizzare al corvo tutta una serie di pomposi complimenti: “Non ho mai visto un animale tanto bello “, “Le tue piume sono tanto lucenti da apparire perfino dorate”,”Le tue ali sono tanto grandi che farebbero invidia ad un’aquila“. Lusingato dalle parole della volpe, il corvo cominciò a compiacersi di tanta ammirazione, a cui non era abituato! Da tutti gli abitanti del bosco, era considerato brutto e finalmente aveva trovato qualcuno che lo apprezzasse.
Dunque la volpe continuò: “Che becco forte hai e chissà che voce armoniosa, scommetto che il tuo canto farebbe invidia ad un usignolo!“A quel punto, toccato in fondo all’animo, il corvo decise di far ascoltare la propria voce ad un ammiratore così convinto e convincente, così aprì la bocca per cantare, ed in quel mentre il boccone scivolò dalla bocca cadendo direttamente nelle fauci della volpe che non aspettava altro.
Il corvo rimase di sasso e senza più boccone.
La volpe si allontanò nel bosco soddisfatta e con la pancia piena, ringraziando il corvo: “Povero corvo! Sei stato vittima della tua vanità! Hai ceduto alle lusinghe senza usare il cervello!“