Medagliere italiano 19: 7 ori, 6 argenti e 6 bronzi.
Dopo la tanta delusione per il nuoto in vasca, disciplina nella quale gli atleti azzurri non sono riusciti a conquistare nessuna medaglia, ecco finalmente arrivare il riscatto per il nuoto nelle acque libere.
La prima eroina italiana del giorno è infatti Martina Grimaldi, arrivata terza nella 10 km in acque libere, conquistando così la 18° medaglia per il nostro Paese.
Ventitreenne bolognese, la Grimaldi è salita sul terzo gradino del podio olimpico, esausta ma felice:
“Con queste soddisfazioni va via anche la fatica: fra un po’ comunque crollerò. Sono molto contenta. Alla fine ho dovuto stringere i denti, per mantenere il bronzo e per tenere dietro le avversarie. Poi ho toccato per terza ed ho fatto urlo liberatorio, dopo stagione intensa. Ci speravo tanto: era difficile comunque. Spero di avere regalato emozioni a tutti. Dedico il bronzo ai miei due allenatori, ai miei genitori, ai miei zii, a tutti i miei amici, alle Fiamme Oro e alla mia squadra di Bologna. Ma questa medaglia la voglio dedicare anche all’Emilia, colpita dal terremoto”.
Per il secondo bronzo i tifosi italiani hanno dovuto attendere il calar della sera, quando, dopo le ore 20.00, ha avuto inizio la gara del salto triplo. In gara c’erano ben due italiani: Daniele Greco e Fabrizio Donato.
Entrambi hanno dimostrato di esserci, di poter lottare per un gradino del podio e così è stato.
Fabrizio Donato, dopo aver totalizzato un salto da 17.48, si aggiudica la medaglia di bronzo arrivando terzo dopo i due americani Claye (17.62) e Taylor (17.81). Medaglia di legno, ossia quarto posto, per Greco.
Un successo meritato e soprattutto molto atteso quello di Donato che dall’alto dei suoi 36 anni desiderava ardentemente una medaglia olimpica:
“È stata una gara difficile dopo un ultimo mese difficile per me, con problemi prima alla schiena e poi al tendine. Ho anche dovuto prendere un antidolorifico, e mi faceva male ad ogni appoggio. Non ho ancora realizzato cos’è successo, anche se forse avrei potuto fare qualcosa di meglio. L’età non c’entra nulla, se stai bene, stai bene, se non avessi avuto la mia famiglia vicina, non ce l’avrei fatta, perché nei momenti di difficoltà solo loro sanno tirarti su. Ringrazio anche le Fiamme Gialle, che mi hanno salvato da decisioni strane che mi sono passate per la testa. Questa medaglia dimostra che con dedizione e amore per lo sport si può ottenere tutto, io mi diverto a fare atletica. Lo sport è un gioco: se si riesce bene, e se no, va bene lo stesso”.