Digitando “Tigerfly Photography” nella area di ricerca su facebook potrete accedere ad una pagina di servizi professionali nata come vetrina per uno studio fotografico di Devon (Regno Unito).
Dietro l’obiettivo di Tigerfly Photography c’è un occhio femminile che in modo delicato e sensibile esprime un pensiero romantico sul mondo.
Le foto di Tigerfly sussurrano emozioni, suggeriscono idee e stimolano riflessioni restituendo una personale visione della vita né forte, né immediata, ma non per questo banale, non incisiva o abbozzata.
Gli scatti sono firmati dalla fotografa professionista Hays Lynch.
Hays dimostra di prestare particolare attenzione al corpo delle donne considerandolo più un mezzo di affermazione che non un bell’oggetto o uno strumento di seduzione;
nei suoi scatti la Lynch immortala la potenza femminile piuttosto che la bellezza obiettiva e tangibile.
Ecco fiori che spuntano sul petto in forma di tatuaggi che seguono le “linee della vita”; ecco che un fondo schiena sorretto da gambe fiere resta esposto sotto un ombrello grande e colorato ed ecco che una donna incinta e nuda afferma se stessa come elemento forte della natura.
A qualcuno però la forza delle donne non piace!
La foto di questa mamma che attende di mettere al mondo la sua creatura ha causato una sospensione della pagina facebook di Hays Lynch:
facebook ha sospeso la vetrina di “Tigerfly Photography” per 5 giorni bollando come “pornografica” l’immagine di una rigogliosa donna in dolcissima attesa, mutata nel suo corpo per dare la vita e gonfia come una perla opalina e piena di bellezza.
Ci risiamo! Facebook aveva già apparecchiato roghi virtuali per le “streghe che non allattano nell’ombra”: è annosa la questione sull’appropriatezza e sulla purezza delle foto delle mamme che a seno nudo cibano i bambini. E qualcuno ancora si chiede se siano più pornografiche di foto in costume linea tanga o triangolo minimalista.
Di fatto la volgarità esiste e di fatto l’accesso libero alla rete, la sua fruibilità da parte anche di ragazzini o bambini piccoli, determina l’indefettibile necessità di regolare l’uso delle immagini.
Ma gli standard sulla nudità e sulla pornografia stabiliti dalle regole della piattaforma di Facebook dimostrano dinnanzi alle foto di Hays Lynch la loro fragile inefficacia.