Si è svolta ieri, davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto, la 21° udienza per l’omicidio di Sarah Scazzi.
L’accusa ha chiamato a testimoniare le due imputate, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia nonché parenti della stessa vittima (rispettivamente cugina e zia di Sarah), accusate di sequestro di persona, concorso in omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Entrambe si sono avvalse della facoltà di non rispondere, facendo scendere il silenzio su un processo che non accenna a voler finire.
Ma le due donne di casa Misseri non sono state le sole a non voler proferire parola.
Infatti, anche altri teste chiamati a deporre si sono avvalsi della stessa facoltà:
- Carmine Misseri, fratello di Michele (zio della vittima), e Mimino Cosma, nipote del contadino di Avetrana, entrambi accusati di concorso in occultamente di cadavere, in quanto sospettati di aver aiutato il parente a nascondere il corpo della piccola Sarah nel pozzo;
- Giovanni Buccolieri, il fioraio indagato per false dichiarazioni. Buccolieri infatti affermò di aver visto Cosima e Sabrina obbligare la giovane vittima a salire con loro in auto il 26 agosto, giorno in cui scomparve Sarah; salvo poi ritrattare tutto, affermando che si era trattato di un sogno.
In seguito alla pausa estiva, la prossima udienza si svolgerà il 18 settembre, giorno in cui Sabrina e la madre Cosima verranno ascoltate come imputate.