Nicole Minetti si dimette – non è dato ancora sapere se in chiusura di questa frase sia corretto porre un punto di domanda o di esclamazione.
Angelino Alfano cede il passo a Berlusconi – e dopo questa affermazione ci va, invece, un sicuro punto esclamativo.
Un altro punto esclamativo sottolinea con certezza che Renzi annuncia battaglia e vuole deciso lo scontro alle primarie contro Bersani: il nuovo che si oppone al vecchio con un’intenzione di serio e vivo rinnovamento (forse anche volto a limitare l’irrompente e coinvolgente avanzata dei grillini).
Quattro aspetti della politica, differenti immagini dell’Italia che ci amministra o per essere più precisi che Noi Contribuenti paghiamo affinchè ci amministri.
Personalmente non stimo la Minetti, vesto, da donna e madre, abiti diversi e non metterei mai t-shirt come le sue … laddove la mia non è una scelta dettata da pudicizia né vincolata a falsi moralismi, ma, semplicemente, è una impostazione di stile, un modus vivendi e una forma mentis.
Mettendo da parte i giudizi personali sulla donna Minetti, non si può non sottolineare che oggi lei “una delle donne del premier” viene chiamata a comportarsi con “ubbidienza e devozione”. Come del resto anche Alfano ha fatto facendo un passo indietro e non permettendo neanche la democratica consultazione dell’elettorato possibile attraverso le primarie.
Renzi, per parte sua, non si piega ai vecchi poteri e le primarie le pretende. Non è importante vincerle, diversamente combattere la battaglia del rinnovamento politico è essenziale.
Renzi, come la Minetti, è stato ad Arcore. Matteo e Nicole ora portano un marchio di fuoco che, in diversi modi e misure, ne sta segnando la notorietà.
Di fatto però Renzi ha dimostrato con la sua visita ad Arcore quello che la Minetti stenta ad affermare nel suo attivismo politico: il Sindaco di Firenze, come in parte quello di Napoli, sta dimostrando ed ha dimostrato che, a costo di entrare ad Arcore, il sistema, inteso come vecchio assetto di poteri, è di fatto rinnovabile, per farlo è necessario destabilizzarlo dall’interno … una positiva destabilizzazione è rappresentata senza dubbio dalle primarie.
La domanda è: il popolo di Berlusconi può sentirsi libero senza l’espressione di democratico consenso delle primarie? E il rinnovamento e la libertà possono corrispondere alla cacciata della Minetti?